Coletta apra alle primarie del “Fronte Progressista”.

LATINA- Il Congresso cittadino del Pd è stato rimandato, sine die, a causa del virus che sta provando a stravolgere le nostre vite. Mi strappa un sorriso, la notizia, considerando che sarebbero stati assai meno di una classe elementare a celebrare un rito purtroppo fuori dalla Storia, il Congresso.
Pare che l’idea sia quella di riconfermare Alessandro Cozzolino. Come se, nel frattempo, non fosse accaduto nulla. Come se non ci fosse stata una girandola di incertezze fatta di contraddizioni, ripensamenti, guerriglie miserabili. Coletta sì, poi no, poi forse, ma anche no, probabilmente sì e via dicendo.
Nel frattempo mi pare vada delineandosi un fronte che voglia contrapporsi alla destra. Sardine, sinistra, dem e ovviamente Coletta. Se la coalizione si fermasse qui sarebbe destinata a perdere. Occorre un civismo liberale, moderato, indisponibile a mescolarsi con gli accattoni della politica. Se così fosse, ne verrebbe fuori una alleanza intelligentemente eterogenea. Allora una una speranza di replicare la congiunzione astrale del 2016 ci sarebbe pure.
Ho troppa fiducia nelle modeste qualità degli attuali rappresentati del centrodestra pontino per escludere che possano ripetere gli stessi errori del passato. Assisteremo alla fiera delle vanità.
Ho già scritto che Damiano Coletta dovrebbe fin da subito mettere a disposizione il suo ruolo di primo cittadino. In favore, magari, di un esercizio democratico come quello delle primarie. A cui, ovviamente, egli stesso si conterà insieme a donne e uomini espressione del fronte avversario alla destra.
C’è una variabile da considerare in tutto questo : quel che farà Vincenzo Zaccheo.
L’ex Sindaco attende ma non certo con le braccia conserte.
Ipotizzare che il “fronte progressista” e Zac (qualora scendesse in campo) si sostengano vicendevolmente in caso di ballottaggio contro quella che eufemisticamente si definisce “destra” può apparire fantapolitica. Adesso.
Tra qualche mese potrebbe diventare una suggestione.