LATINA – Gli amici del Pd ci informano che loro sono sì all’opposizione del Sindaco Coletta epperò non voteranno la mozione di sfiducia perché, cito testualmente, “mai con Lega e Fratelli d’Italia ché si sono macchiati di rapporti con i clan Ciarelli-Di Silvio”.

La copertina de “L’Espresso”

Ora, con amabilità, queste affermazioni hanno tutto il sapore della ipocrisia e della mistificazione. Sgombriamo il campo da un equivoco: chi scrive non può essere certo annoverato fra i simpatizzanti delle famiglie rom, giacché ci siamo prodotti in solitarie denunzie ad illustri componenti delle suddette. Epperò generalizzare non distinguendo nomi, cognomi, singole fattispecie è il contrario della civiltà umana e politica. Vi sono, in entrambi i partiti che il Pd getta al pubblico ludibrio, donne e uomini che nulla hanno a che fare con la criminalità locale. A titolo di esemplificazione, mi vengono alla mente due nomi: Mario Romanzi, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia, il più votato in assoluto a Roccagorga, da sempre militante della destra che fu di Borsellino e che, negli studi come nella militanza politica, ha sempre affermato il principio della legalità ed ancora penso a Vincenzo Valletta, che presto entrerà in Consiglio Comunale al posto del neo eurodeputato Matteo Adinolfi. Potrei così continuare all’infinito.

Insomma, quelli del Pd son così attenti alla “questione morale” che mai voterebbero una mozione di sfiducia insieme alla destra. Peccato che l’abbiano già fatto in due occasioni: dapprima, quando compiendo una scelta politica dissennata, accompagnarono i loro amici della destra dal notaio, comportando così la caduta dell’amministrazione Zaccheo e, non paghi di inciuciare con i destrorsi, votarono in Aula consiliare la mozione di sfiducia al Sindaco Di Giorgi.

Dice ,sì, ma vuoi mettere Zaccheo e Di Giorgi con Damiano Coletta? I primi, infatti, erano degli impresentabili fascisti, rei di ogni più efferato delitto, mentre il cardiologo un raffinato statista che, in questi anni di lavoro, ha rivoltato la città come un calzino trasformandola nella piccola Atene del basso Lazio.

Se fosse questo l’argomento mi parrebbe, usando un eufemismo, un poco deboluccio.

Lbc s’è distinta per aver cambiato il nome ai giardinetti e per aver intitolato vie, strade, eccetera. Per il resto, mi pare che il numero di danni superi di gran lunga quello delle genialate.

La vera motivazione che il Pd non dice -altrimenti peccherebbe di sincerità nei riguardi dei suoi elettori, peccato gravissimo fra i dem- è che la sua opposizione alla Giunta Coletta è un vorrei ma non posso. Istintivamente ed antropologicamente, cioè, i dirigenti del Pd sono altra cosa da Lbc, la quale ha svuotato gran parte del loro bacino elettorale, ma è appunto per questa ragione che il realismo politico impone ai dem di non chiudere definitivamente ad una ipotesi d’alleanza per le prossime amministrative. Corresse da solo il Pd, o ciò che ne rimarrà da qui a due anni, sfiorerebbe l’estinzione. E’ necessaria, quindi, una coalizione utile -da par loro- a sconfiggere il cavallone del centrodestra.

Impresa disperata che danneggerà entrambe le forze, eppure l’unica possibile.

Insomma, gli stessi che intimano a Carla Amici di non flirtare con Coletta pena l’espulsione dal partito, di fatto si apprestano ad allearsi con Lbc.

Sembra di sentire la canzone di Venditti: “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.