Concludere i lavori in via Massaro, punto strategico per poter ripensare l’assetto della Marina di Latina

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E’ ancora incompiuto il progetto già finanziato per completare Via Massaro e portarla finalmente ad incrociare via del Lido, condizione imprescindibile per poter ripensare l’intero assetto logistico della Marina. A sollevare l’argomento e a chiedersi a che punto sia il completamento di questo progetto è stata il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Maria Grazia Ciolfi, al margine dell’ultima commissione Lavori Pubblici, Ciolfi ha chiesto al presidente Fausto Furlanetto di programmare nella prossima commissione lo stato di avanzamento degli interventi per la realizzazione della parte mancante di via Massaro alla luce dello studio preliminare del Piano della Marina, illustrato ieri in commissione Urbanistica, da cui il Piano non può prescindere. «Conosco nel dettaglio il progetto preliminare del PPE della Marina e ritengo rappresenti un punto di partenza ineludibile e con enormi potenzialità per la riqualificazione del nostro litorale. Tuttavia, l’attuale maggioranza sembra correre troppo con i piedi prima che con la testa». «Dalla presentazione degli ingegneri Petti e Ferracci, autori dello studio, sono emersi i punti cardine del progetto, ovvero i prerequisiti senza i quali il Piano non potrà essere attuato. Primo tra tutti, la viabilità: il progetto parte dalla trasposizione della strada lungomare sul margine a monte del canale Colmata e la pedonalizzazione dell’attuale tratto stradale con realizzazione di un ampio waterfront. Questo necessita del completamento di via Massaro e delle strade penetranti di raccordo con gli annessi parcheggio. A che punto sono – chiede la Ciolfi – questi lavori? La viabilità, inoltre, dovrà connettersi con un’altra grande incompiuta, la Mare Monti, per decongestionare il traffico e far diventare via del Lido un corridoio verde».

La consigliera M5S suggerisce di guardare alla proposta del professor Budoni, che prevede un collegamento su rotaia dalla stazione alla marina. «La realizzazione di una nuova viabilità o quanto meno una sua pianificazione avanzata deve precedere l’attuazione di interventi di rigenerazione urbana sulla marina. E la soluzione non è certo la sburocratizzazione prevista dalla legge delega regionale in materia urbanistica». Altro interrogativo riguarda la consistente cubatura abusiva sulla marina stratificatasi negli anni, circa 250mila metri cubi. «Per attuare il PPE – sottolinea Ciolfi – serve indire un vero e proprio piano Marshall che vada a potenziare l’ufficio condono dotandolo di strumenti per verificare istanze di condono (quelle già evase, quelle evadibili e quelle improcedibili) e prevedere piani di recupero, se possibile. È necessario, inoltre, monitorare le aree a rischio idrogeologico, adeguare il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale e connettere le varie pianificazioni che insistono sulla marina, urbanistiche e non, dal piano campeggi fino al PUA». Per Ciolfi occorre fare una diagnosi preventiva per arrivare alla cura adeguata. «Se non partiamo dalle criticità che ci hanno documentato ieri con estrema chiarezza i tecnici incaricati per il PPE sulla marina, ovvero viabilità, abusivismo, inquinamento, adeguamento ambientale – conclude la consigliera – non potremo attuare nessun Piano, nemmeno dopo il consiglio comunale del 27 settembre durante il quale sarà approvata la legge delega regionale sulle competenze urbanistiche ai comuni. Significherebbe solo fare passi avanti scomposti restando nell’immobilismo di sempre».


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