Da dietro l’angolo occhieggia il ritorno alla vita di prima o quasi. Tra aperture rimasugli di divieti, da lunedì 18 maggio si riparte, con la raccomandazione però di non lasciare a casa mascherina ed, in alcuni casi, guanti. Certo non si potrà ancora uscire dal territorio regionale se non per motivi di lavoro, d’urgenza o di salute, ma intanto accontentiamoci di mettere al bando le tanto discusse autocertificazioni, a meno che non si debba passare da una regione all’altra per ragioni di comprovata urgenza. Le altre aperture riguarderanno gli incontri con gli amici senza nessuna barriera di numero, bar, ristoranti e centri commerciali, coiffeur e centri estetici, studi dentistici e musei. E schiuderanno le porte anche le chiese, anche se con ingressi contingentati. Ancora off limits invece le saune, mentre palestre e centri sportivi potrebbero aprire con una settimana di ritardo. Il tutto naturalmente nell’ottica delle modalità di distanziamento sociale, che varieranno da esercizio ad esercizio, e del no agli assembramenti. Sarà possibile raggiungere le seconde case anche per dimorarvi, ma solo se ubicate nel comprensorio regionale di residenza. Nelle seconde case insistenti in altra regione si potrà andare, senza però sostarvi, solo in caso di motivi urgenti e di manutenzione. Questo l’orientamento, ma per l’attuazione bisognerà attendere l’imminente decreto.


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