FIRENZE – Coronavirus e vaccino: i dubbi del professore di infermieristica Filippo Festini Filippo Festini è un professore associato di Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche, presso l’università degli studi di Firenze e in questi giorni è entrato nel mirino della pubblica attenzione, e in qualche caso della pubblica indignazione, per un post in cui dichiara di non essere un “negazionista” ma di avere seri dubbi in merito al vaccino recentemente sviluppato al fine di combattere il virus SARS-CoV-2 a causa di tempi di sperimentazione a suo parere troppo stretti e di presunte controindicazioni e reazioni avverse. Il professore critica inoltre i colleghi più sereni alla prospettiva di sottoporsi alla vaccinazione:

“In questa follia generale, l’unica cosa che nego è la presenza di spirito critico e di capacità di discernimento in un numero preoccupantemente alto di professionisti sanitari.”
Festini asserisce di non aver preso parte alla carrellata di prenotazioni per la prima mandata di distribuzione, richiamando alla memoria la vaccinazione antinfluenzale cui si è sottoposto più di 20 anni fa e ricordando gli effetti avversi incorsi nel 1976 a seguito dell’approvazione di un vaccino contro l’influenza suina, spiegandosi in questi termini:
“Io non mi vaccinerò per due motivi. Avendo insegnato metodologia della ricerca, so che 7 mesi per sperimentare un qualsiasi medicamento non sono sufficienti a garantire che esso non abbia effetti avversi o indesiderati nel medio e lungo termine. Inoltre nell’inverno 1995-96 ho fatto il vaccino antinfluenzale e dopo poco ho cominciato ad avere episodi di vertigini improvvise fortissime con nausea e vomito che sono durate per oltre sei mesi. Ad almeno quattro altri operatori sanitari nel mio ospedale è successa la stessa cosa. Da allora non ho più fatto vaccinazioni contro virus influenzali (e, per inciso, non ho mai preso l’influenza). Non voglio rischiare che si ripeta. Dovremmo cercare di imparare dagli errori del passato. Nel 1976, in occasione di un’epidemia di influenza suina, fu approntato un vaccino con molta fretta e accorciando i tempi e purtroppo ci furono molti morti e molti casi di paralisi neurologiche. Quando si assumono farmaci il principio di precauzione è fondamentale e il bilancio costi/benefici va ponderato con estrema cura, specie quando si programma una somministrazione di massa”.

Per quanto riguarda il vaccino antinfluenzale del 1976 a cui si riferisce Festini, questo è l’unico che è stato associato a un aumentato numero di casi di Sindrome di Guillan Barrè: va sottolineato come numerosi studi di coorte (ovvero studi svolti su un alto numero di soggetti: questo perchè un alto numero di persone da studiare rende le conclusioni di uno studio statisticamente affidabili, rispetto al prendere in considerazione solo 3-4 casi sporadici come dimostrazione di una correlazione certa fra un certo evento e un altro) abbiamo riscontrato in realtà un aumentato numero di casi della Sindrome di Guillan Barrè proprio a seguito dell’influenza, mentre non esistono evidenze che la correlino con certezza ai vaccini antinfluenzali.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK190013/

Sull’importanza della prevenzione dell’influenza grazie ai vaccini antinfluenzali basta osservare i dati dell’OMS che riportano che si verificano ogni anno nel mondo dai 3 ai 5 milioni di casi severi e 500.000 decessi. Solo in Europa l’influenza è responsabile di 70.000 morti ogni anno e l’impatto economico della patologia è di circa 57 milioni di euro per milione di persone.

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=78887

Per quanto riguarda la situazione odierna, dichiara:
“Il martellamento mediatico a senso unico ha azzerato ogni discussione su questo aspetto fondamentale, dando per scontato che i benefici siano talmente superiori ai costi (ovviamente intendo soprattutto costi in salute) che non valga la pena parlarne. Invece dovremmo, perché è possibile anche che il bilancio indichi un eccesso di costi. Soprattutto alla luce della piccola riduzione del rischio che il Comirnaty fornisce”.
(Da fonte AIFA: Comirnaty è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni. Contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente sul SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19).

Per quanto riguarda le affermazioni di Festini, pare quantomeno fazioso il suo paragone fra lo sviluppo di vaccini antinfluenzali risalente a quasi 40 anni fa e le metodiche di sviluppo odierne: se c’è una certezza è che il progresso tecnologico e scientifico ha fatto enormi passi avanti, numerose scoperte, che hanno garantito le possibilità di effettuare studi e ricerche in tempi più brevi rispetto al passato e con protocolli standardizzati e controlli minuziosi di ogni fase di studio da parte di enti terzi quali le Agenzie di controllo dei farmaci.

Lo sviluppo repentino del vaccino contro il Coronavirus ha trovato giovamento sia dal fatto che fossero in corso già da anni studi su vaccini di altre tipologie di coronavirus che quindi hanno garantito delle basi solide da cui partire; il precoce sequenziamento del virus ha permesso quindi di studiarne le caratteristiche e individuarne i punti attaccabili da un eventuale vaccinazione, inoltre non va sottostimato il grande apporto avuto dagli enormi investimenti economici che sono stati riversati sulla ricerca del vaccino (a riprova del fatto che la ricerca scientifica potrebbe fare tantissimo e in minor tempo se solo avesse i fondi sufficienti a farlo).

Inoltre, i protocolli di studio dei vaccini sono pubblici e facilmente accessibili da tutti per la consultazione, a riprova del fatto che le ricerche effettuate sono state svolte seguendo tutti i rigidi standard a cui sono sottoposte le ricerche e lo sviluppo di un qualsiasi altro farmaco, che poi comunque viene sottoposto all’analisi delle Agenzie di controllo dei farmaci che ne devono garantire la sicurezza proprio a tutela dei consumatori (ovvero i cittadini che si avvalgono dell’uso dei farmaci poi approvati).

Sul sito dell’EMA (European Medicines Agency) è possibile trovare tutti gli aggiornamenti su tutte le fasi di sviluppo dei vaccini per il coronavirus: https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/overview/public-health-threats/coronavirus-disease-covid-19/covid-19-latest-updates

Sono tempi bui, il 2020 sta giungendo al termine, a differenza delle paure e dubbi che invece continuano ad attanagliare i cittadini vessati da una pandemia che ha avuto gravi ripercussioni su vite umane, economia e società: le parole sono pietre e molti non hanno competenze adeguate per verificare quanto viene dichiarato dai professionisti operanti nella sanità, ciò che non deve vacillare è la fiducia nei Medici e negli operatori che ogni giorno combattono questa guerra in prima linea, con il solo obiettivo di proteggere la comunità.

 


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