“Le istituzioni che rappresentiamo possono e devono avere un ruolo guida nella lotta alla micro criminalità ed alla criminalità organizzata. Non esistono risposte aleatorie a questo fenomeno che, purtroppo, dilaga nelle nostre città a tutti i livelli. Serve una presa di posizione netta che passa per atti consequenziali e definiti da mettere in pratica nel breve e medio periodo.

Non esiste altro modo, come ho avuto modo di esprimere nel corso dell’audizione, in Commissione regionale I, incentrata sui “gravi episodi di criminalità organizzata, che hanno interessato e coinvolto alcuni Comuni del litorale a sud di Roma”, a cui ha anche partecipato una rappresentanza di sindaci della provincia di Latina e di associazioni. Abbiamo ascoltato la relazione del presidente Osservatorio Tecnico – scientifico per la sicurezza e la legalità, Giampiero Cioffredi, che in modo dettagliato ha illustrato una situazione nella provincia di Latina allarmante, significata dalla presenza di una pluralità di soggetti nel territorio legati alla criminalità organizzata, consolidata in investimenti finalizzati al riciclaggio e nel tentativo costante di ampliare la propria rete criminosa nelle attività produttive. Tutti elementi acuiti dalla posizione che ha la provincia di Latina, crocevia tra due grandi città metropolitane come Roma e Napoli e per questo appetibile a fenomeni di illegalità.

Questo significa che dobbiamo rimboccarci le maniche per fare in modo da una parte di salvaguardare l’ordine pubblico economico, tutelando l’economia sana e la corretta concorrenza tra imprese e dall’altra differenziare gli strumenti per aumentare complessivamente l’efficacia del sistema. Come? Evitando quello a cui abbiamo assistito sinora. Non si può combattere la criminalità tagliando i presidi che la incarnano come accaduto con la cancellazione delle sedi dei tribunali di Gaeta e Terracina o con la mancata attuazione del progetto che prevedeva, e che era stato discusso anche in Regione Lazio, la presenza di un distaccamento della Direzione investigativa antimafia (Dia) per la quale era stata trovata anche una sede presso i locali del Mof di Fondi.

Non si può combattere questo cancro se si continuano a depotenziare gli organici di polizia, carabinieri e Guardia di finanza sui territori. Non si può vincere questa battaglia se, come accade nel Comune di Formia, non evitiamo che il Governo, per tramite del Ministero degli Interni, continua a mandare nelle nostre città persone con “soggiorno obbligatorio”. C’è la volontà di lottare ma dobbiamo, come istituzioni, fare di più. La criminalità si batte solo con il buon governo, la collaborazione di tutti, dalla società alle forze dell’ordine, alla politica, con lo sviluppo sano della nostra economia, facendo crescere ogni giorno il seme della cultura della legalità nelle istituzioni”.

Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Simeone

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