Crisi Covid, a Firenze un ristoratore del centro si toglie la vita

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FIRENZE- La città è sotto choc. Firenze affronta la crisi dovuta al covid-19, il centro storico piange un ristoratore del quartiere Santa Croce e s’interroga.

Autorità e mondo imprenditoriale cercano di darsi una risposta, in una città che ha sofferto la crisi più di altre, provata dall’assenza dei turisti, linfa vitale per l’economia delle attività del quartiere. Da non sottovalutare come i costi di gestione di un’attività nel centro di Firenze siano elevatissimi (essendo fra le città più care d’Italia) ed è forse questo ad aver portato l’uomo all’esasperazione.

L’uomo, un 44enne, ha deciso di farla finita nel tempo che intercorre fra il turbo del pranzo e della cena, sono stati i suoi dipendenti a trovare l’uomo, adesso sono sotto choc.

Proprio a Firenze, a fine aprile, i ristoratori misero in atto una protesta eclatante per sottolineare il gravissimo momento che stavano vivendo, accendendo le luci dei locali ancora chiusi a causa della quarantena in tutta Italia. Il vicepresidente del consiglio regionale, Marco Stella, ha dichiarato: Chiediamo al sindaco di Firenze, Dario Nardella, di istituire la giornata di lutto cittadino per la morte del ristoratore fiorentino, che si è tolto la vita ieri. E’ una tragedia che ci ha colpito e addolorato molto. I ristoratori, insieme agli albergatori e a chi si occupa di accoglienza turistica, sono tra le categorie più colpite dalle conseguenze del Covid, ed è urgente che la Regione e le Istituzioni aiutino economicamente chi fa impresa.

Il sindaco Nardella, in un Tweet, scrive:

Addolorato per la scomparsa di Luca, che a 44 anni si è tolto la vita. Ora più che mai dobbiamo essere uniti e solidali, vicini ai lavoratori e agli imprenditori. È il momento del silenzio. Alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Luca va il cordoglio mio e di tutta Firenze.

— Dario Nardella (@DarioNardella) August 24, 2020

Ed è proprio il primo cittadino a portare il cordoglio della città tutta, sottolineando come gli imprenditori si siano sentiti particolarmente soli in un momento di crisi come questo. Ha per questo deciso, per portare un messaggio di vicinanza, di andare a trovare la famiglia della vittima.


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Giurista e giornalista pubblicista dell'Ordine della Toscana, ho vissuto a Firenze, Parigi e Roma senza mai smettere di essere livornese. Per il mio territorio nutro un interesse atavico, un amore senza condizioni. La mia seconda Casa è l'isola d'Elba. Appassionato di scrittura sin dalla più tenera età, gestisco la sezione Toscana della testata oltre ad altre collaborazioni online e su carta stampata.