E se invece dei Lumière fosse stato un italiano a ‘inventare’ il cinema?

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E’ uscito in questi giorni in home video il film documentario “Le origini della cinematografia”, prodotto dalla Delta Star Pictures e distribuito da Istituto Luce Cinecittà. L’opera introduce  subito alle prime invenzioni che hanno contribuito all’evoluzione del cinema per poi raccontare anche degli uomini precursori di quest’arte. Diverse le sue preziosità, che vengono raccontate con un linguaggio limpido e coinvolgente da diversi esperti, studiosi e docenti universitari (tra cui Gianni Canova, Fabrizio Natalini, Alberto Manodori Sagredo, Kujtim Çashku, Carlo Alberto Zotti Minici). Fra le varie curiosità e chicche dell’opera, che tra l’altro ha vinto di recente in USA come Miglior Documentario 2018 al Nevada International Film Festival, ci si imbatte nella figura del cineasta Filoteo Alberini. Nato il 14 marzo 1867 in un piccolo comune del viterbese, a pochi chilometri da Roma, Alberini prima di dirigere alcuni storici film è stato in qualche modo il vero ‘inventore’ del cinematografo, molto prima che i vicini francesi Lumière proiettassero per la prima volta il loro film al pubblico. L’apparecchio per la ripresa e la proiezione inventato da Alberini ebbe infatti un intoppo burocratico (tipico del nostro paese, è il caso di dirlo) al Ministero dell’Industria e Commercio che concesse così il brevetto in ritardo.

Molto interessanti sono anche le spiegazioni circa il funzionamento dei primi modelli di antenati del cinema, raccontati da Carlo Alberto Zotti Minici, direttore del Museo del Precinema di Padova.

Il documentario “Le origini della cinematografia”, diretto dal regista Jordan River, tratta anche altri e numerosi aspetti, come per esempio la crescita di Hollywood e la nascita a Roma di Cinecittà, dove grandi registi come Federico Fellini, Alberto Sordi, Sergio Leone, Luchino Visconti, Ettore Scola, Roberto Benigni, Vittorio De Sica, Martin Scorsese e tantissimi altri hanno realizzato le proprie opere. Nel DVD vi sono poi alcuni contenuti speciali nella sezione Extra con un’interessane intervista a Gianni Canova (professore ordinario di Storia del cinema e Filmologia e membro del Consiglio Superiore per il cinema e gli audiovisivi istituito presso il MiBAC), il quale ripercorre brevemente i momenti d’oro del neorealismo italiano, nonché accenni sulla grammatica e sulla sintassi del linguaggio cinematografico. Nelle prossime settimane è infatti prevista presentazione anche in ambito accademico, in varie Università, a partire da quella di Padova, per poi proseguire con Roma, Milano, Cosenza, Tirana, Parigi, Los Angeles.

Un’opera quindi davvero preziosa per tutti gli appassionati di cinema, ma anche per gli addetti ai lavori, che vedendola potranno ri-scoprire il fascino e la magia del cinema, che ancora oggi ci sorprende e ci fa apprezzare l’arte di raccontare emozioni e universi apparentemente impossibili, ma al contempo vicini alla vita di ogni giorno.

 


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