Un personaggio eccentrico, pieno di vita. Eugenio Cassinari, chi lo ricorda? Nel 1976 fu nominato presidente onorario del Latina Calcio, con al timone Gianni Palumbo. Non mancava mai alle partite dei nerazzurri in serie D assistendo ai bordi del campo, esultando ai tanti gol dei suoi beniamini. Era un faccendiere di successo, come si direbbe oggi. Proveniva dalla opulenta ed epicurea Modena, arrivò a Sabaudia nel 1968, apprezzando il litorale, affari immobiliari e buona musica. Girava sempre su auto di lusso, con tanto di autista, gli piacevano i gommoni che rompevano le onde per raggiungere l’isola di Ventotene da Rio Martino in compagnia di splendide ragazze. Passava da Ferrari a Maserati, sempre dai colori sgargianti. Erano le sue preferite. Lasciata la sontuosa abitazione di Sabaudia, Cassinari si trasferì nel capoluogo pontino, prese alloggio all’Hotel Garden, conducendo vita lussuosa, tra il mistero generale.
L’Hotel Garden fu costruito a Latina, in via del Lido, nel 1967, su iniziativa di Roberto Calvani, intermediario immobiliare, consigliere comunale della Democrazia Cristiana, di origine sermonetana, sempre presente allo stadio comunale a tifare neroazzurro, attivo anche tra le associazioni dei commercianti. Era molto conosciuto in città, in un momento di vero e proprio boom economico pensò di potenziare le strutture ricettive con una location sicuramente di buon livello per quei tempi, con tanto di piscina scoperta e campi da tennis in terra battuta. Roberto Calvani era un vero e proprio personaggio poliedrico, mentre il fratello Vittorio, classe 1939, si distingueva nel calcio ad alto livello con le maglie di Reggiana, Palermo, Genova, Bari, Livorno, Lanciano. Era cresciuto nel settore giovanile della Forti e Liberi, la squadra del Campo Boario, poi fu notato dal migliore talent scout dell’ epoca Walter Crociani.
A metà degli anni settanta era facile trovare nella hall proprio il pimpante ed eccentrico Eugenio Cassinari, un uomo eclettico che vestiva con una vistosa pelliccia di leopardo, non disdegnando di affittare un aereo privato a Ciampino per bere un aperitivo a Montecarlo con i suoi amici più cari, specialmente la domenica. Erano gli anni della “Latina da bere”, con il ristorante Fioretto di Nilo Sangiorgi che faceva da cassa di risonanza. Il Garden piaceva alla gente in cerca di successo che non mancava di organizzare feste o usufruire della sala riunioni, con tanto di lavagna magnetica. Cassinari – dopo qualche guaio giudiziario – non si è fatto più vedere a Latina. Si è trasferito in Francia ad Antibes nella sua amata Costa Azzurra, ci ha lasciato due anni fa. Il figlio mi ha scritto avvertendomi del decesso del papà e ringraziandomi per essere stato uno dei pochi a ricordarlo per il suo impegno nello sport.
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