Fine vita: Le Cure Palliative di Livorno incontrano musulmani, ebrei, buddisti e cristiani per un confronto

Incontro interreligioso su un tema delicato quale il fine vita

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LIVORNO – Salute e identità religiose, ma anche fine vita e spiritualità: di questo si è parlato nel corso dell’incontro che si è svolto a Livorno dal titolo “Sfide bioetiche in una società multiculturale” organizzato dall’Azienda USL Toscana nord ovest in collaborazione con l’Associazione Cure Palliative e il supporto del nucleo provinciale Cives.

“L’evento – racconta Costanza Galli, primario del reparto livornese e responsabile della rete aziendale delle Cure Palliative – ha affrontato varie tematiche dall’evoluzione del concetto di salute, passato dall’assenza di malattia al benessere bio-psico-sociale della persona, fino al cambiamento dei modelli assistenziali con particolare riguardo alla continuità assistenziale. Sono state presentate la “Carta delle buone pratiche per il pluralismo religioso e l’assistenza spirituale nei luoghi di cura” e il “Manifesto Interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita” a cura del tavolo inter-religioso di Roma per confrontarsi sull’approccio, a volte simile altre volte meno, con cui vengono affrontati concetti come sofferenza, cure palliative, accanimento terapeutico, eutanasia e sedazione palliativa. La nascita, la malattia e la morte rappresentano momenti cruciali nella vita dell’individuo, durante i quali, forse più che mai, assicurare il confronto con la religione, garantire spazi per la spiritualità e la riflessione, e favorire riti e consuetudini quotidiane diventa non solo un gesto di attenzione e rispetto nei confronti del paziente, ma anche un vero e proprio fattore terapeutico. A tal fine, questo congresso si è rivolto agli operatori, ai professionisti e a quanti hanno a cuore il tema delle religioni e della spiritualità nei contesti sanitari, fornendo indicazioni pratiche e spunti di riflessione, chiavi di lettura e strumenti concreti per offrire alla persona un’assistenza integrale, che ne rispetti individualità, religione e valori di riferimento”.

Hanno partecipato alla moderazione delle sessioni, oltre alla primaria Costanza Galli, la coordinatrice del comitato per l’etica clinica dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Gaia Marsico, la presidente dell’associazione cure Palliative di Livorno, Francesca Luschi e la coordinatrice dei percorsi aziendali di cure palliative, Barbara Bedina.

Tra i partecipanti al convegno: l’assistente al rabbino della comunità ebraica di Firenze Filippo Tedeschi, la monaca buddista dal monastero di Pomaia Venerabile Ani Ciampa Tashi, l’imam Mohammad Khalil della comunità islamica di Pisa, il responsabile Anmci/Acos Luca Mastrosimone della pastorale sanitaria di Livorno, il medico palliativista Bruno Mazzocchi, il sociologo e antropologo Antonio de Angeli, la dirigente dei servizi sociali, Società della Salute delle Valli Etrusche, Laura Adorni Pallini, la vicepresidente della Federazione nazionale di cure palliative Chiara Francesca Caraffa, la presidente della Fondazione Maitreya Angela Falà, il cofondatore e coordinatore scientifico del progetto interreligioso in sanità “Insieme per prenderci cura” Giorgio Mortara.


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