Il saluto del sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano all’Ammiraglio Black e al Comandante Pollard nel corso della cerimonia. 

“Innanzitutto intendo ringraziare gli ex comandanti della Mount Whitney per le meravigliose ed accorate parole con cui hanno descritto la loro permanenza a Gaeta, la vicinanza e l’ospitalità della popolazione di Gaeta. Grazie mille.

Celebrare il 50 ° anniversario della nascita della Mount Whitney a Gaeta ci riempie di gioia e di orgoglio. È un onore celebrare questa cerimonia nella nostra città, che negli ultimi 54 anni è stata il porto di riferimento della nave ammiraglia della Sesta Flotta degli Stati Uniti d’America.

Da oltre un secolo i legami con gli Stati Uniti si sono sempre più consolidati a partire da quei venti milioni di italoamericani che vivono negli Stati Uniti. Vorrei solo ricordare un esempio che ci accomuna.

Abbiamo il privilegio di onorare un eroe italo-americano a cui abbiamo intitolato una piazza e un memoriale. Mentre prestava servizio come volontario in Vietnam come tenente nel Corpo dei cappellani della Marina degli Stati Uniti, il 4 settembre 1967, Vincent Capodanno Junior fu ucciso all’età di 38 anni e fu insignito postumo della Medaglia d’Onore.

La straordinaria storia di Vincent Capodanno Junior inizia qui a Gaeta, dove suo padre nacque il 5 agosto 1881. Capodanno Senior lasciò l’Italia nel 1901 e sposò un’immigrata italiana negli Stati Uniti. Essendo il più giovane di dieci figli e avendo il nome di suo padre, Vincent divenne inevitabilmente «Junior» quando nacque il 13 febbraio 1929.

Legami storici, culturali e di amicizia caratterizzano oggi il rapporto della comunità di Gaeta con la Marina degli Stati Uniti. Del resto è sempre stato così: i marinai americani sono ormai parte integrante della nostra comunità, soprattutto dal 1944, quando gli angloamericani, ripercorrendo da sud la penisola italiana, ci hanno aiutato ad uscire dagli oscuri decenni della dittatura.

In particolare, la città di Gaeta ha voluto ricordare la sua liberazione dalla dittatura nazista – avvenuta grazie alle truppe statunitensi il 19 maggio 1944 – intitolando la piazza antistante il municipio al «giorno» della liberazione.

Al riguardo, in occasione del 75° anniversario della liberazione di Gaeta, due anni fa abbiamo svolto proprio in Piazza XIX Maggio una cerimonia rievocativa congiunta con la partecipazione di una rappresentanza di militari della Mount Whitney e del Complesso bandistico delle Forze Navali d’Europa. Per l’occasione ha sfilato anche una jeep militare americana che è entrata a Gaeta proprio nel pomeriggio del 19 maggio 1944. E per una settimana abbiamo allestito nella sala consiliare un museo con cimeli d’epoca.

Pertanto, il legame tra Gaeta e gli Americani è stato particolarmente forte non solo per il fatto che gli Americani furono decisivi nel liberare Gaeta e l’Italia dall’invasione nazista, ma anche perché essi furono fondamentali nel sostenere economicamente la nostra ricostruzione postbellica.

A tal proposito, un doveroso ringraziamento al comandante della Mount Whitney, ma anche allo Stato Maggiore della Marina Americana di Napoli e dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, che hanno autorizzato la donazione di un ecografo a noi consegnato il 17 giugno scorso e che sarà allocato nel neo Centro Diagnostico dell’Ospedale di Gaeta. E la Marina Americana ha stabilito anche di donare, per la fine del mese, abbondanti quantità di dispositivi di protezione e prevenzione Covid-19 destinati all’Ospedale di Gaeta.

Sono certo che vi farà piacere sapere che abbiamo deciso di intitolare il centro diagnostico ad un artista americano di fama internazionale: si chiamerà Centro Diagnostico «Cy Twombly». E questo in onore e in memoria di Edwin Parker «Cy» Twombly, noto pittore, scultore e fotografo americano, nato a Lexington (Virginia) che ha vissuto per circa 20 anni a Gaeta, dove ha acquistato una casa negli anni ’90.

D’altronde, la relazione tra Italia e Stati Uniti non è solo un’alleanza politica, per quanto strategica; ma è anche un rapporto basato sull’amicizia, la fiducia reciproca, la lealtà, la gratitudine e la condivisione di valori comuni.

Oggi la Base Pol/Nato di Gaeta, come le altre basi dislocate nei porti italiani, continua a svolgere un’insostituibile funzione di dissuasione e protezione contro potenziali pericoli provenienti dal mare.

In questo contesto, il rapporto con gli Stati Uniti – attraverso i comandanti e gli equipaggi che si sono alternati negli ultimi 54 anni – è centrale per noi: una partnership consolidata in anni e anni di collaborazione e stretta cooperazione in molti settori.

Ma al di là della gratitudine, che è necessaria, ciò che conta oggi è anche il valore storico, politico e culturale del legame che tiene insieme Gaeta, e quindi Italia e Stati Uniti. Un rapporto di amicizia e di alleanza in cui è fondamentale continuare a investire, sin dal 1945, come elemento costitutivo delle nostre stesse democrazie. Questo perché, più forte è stato e sarà il legame, più forti e liberi saremo tutti.

Grazie mille a tutti. I miei migliori auguri alla Mount Whitney, al suo attuale comandante e al suo equipaggio!

Dio benedica voi e Dio benedica l’America e l’Italia”.


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