Il Buongiorno Dell’Amico. Fragili, fragilissimi di fronte al Coronavirus…

Buongiorno!

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Scriveva Antonio Gramsci su La città futura l’11 febbraio 1917. Un testo attuale ancora oggi, soprattutto oggi.

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti.

La premessa storica mi correva d’obbligo, perché non sono un virologo, un infettivologo, un biologo ma qualcosa da dire su chi rifiuta i vaccini anti coronavirus in campo sanitario, con un minimo di autorevolezza, la voglio dire. Non si può essere indifferenti di fronte a questo nuovo gravissimo problema, ovvero personale sanitario che dovrebbe prestare il proprio operato per salvare vite umane che, rifiutando, adducendo varie giustificazioni, a diventa untore causando contagio ai pazienti, facendosi forte della non obbligatorietà di essere sottoposti ad accertamenti e trattamenti sanitari se non previo consenso specifico.  L’art. 32 della Costituzione Italiana: tutela come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività nei confronti sia dello Stato che nella generalità dei consociati”, è contemperato, in nome del principio di auto responsabilità dall’art. 1 L. 180/78 Legge Basaglia in materia psichiatrica ed art.  33 della Legge Mariotti n. 833/78 in materia di riforma sanitaria del Sistema Sanitario Nazionale. Come dipendente pubblico ho lavorato una decina d’anni nel settore che si occupa d’infortuni INAIL e malattie professionali occorsi a operatori ASL. Ho partecipato anche alla stesura del Regolamento in materia dell’Azienda Toscana Nord Ovest. Dalla trincea prima ed ora da pensionato, rifletto sulle incongruenze e le debolezze di una materia che va inevitabilmente aggiornata ed adeguata al principio di tutelare l’interesse superiore alla protezione della sanità pubblica.

Ritengo si debba procedere sulla falsariga delle norma che prevede in Italia le già attuate vaccinazioni obbligatorie. Va detto, per i non addetti ed informati,  che l’INAIL riconosce l’infortunio (causato da evento violento) o la malattia professionale, anche di fronte alla colpa o condotta negligente del lavoratore. Non intendo disquisire sul diritto all’indennizzo, ma propongo una revisione per esempio, anche della Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017) che ha differenziato la responsabilità della struttura sanitaria  da quella degli operatori. Solo se miopi o idioti  non si può prevedere una catena infinita di cause legali che potrebbero scatenarsi a fronte di pazienti contagiati da operatore sanitario che non si sia sottoposto a vaccinazione anti sars cov 2. Non intendo mettere in atto giustizialismo, tipo licenziamento in tronco di medici o infermieri, ma ragionare ex novo in materia sulla compatibilità o meno del loro permanere nel Sistema Sanitario Nazionale. La mia non indifferenza al problema, la chiamo partigianeria per la vita, che anche in questo caso, a latere dello scandalosissimo ritardo nella campagna di vaccinazione anti covid 19, a livello nazionale e regionale, mi fa sentire cittadino fragile, anzi fragilissimo, esposto ad ogni variante virale.

Che la Donna Tricolore aiuti gli Italiani

La donna tricolore metafora dell”Italia – Carl Oesterley – 1845 –
ispirata alla Divina Commedia

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Evandro Dell'Amico Nato a Carrara ma residente a Massa, Laureato in Lettere Moderne a Pisa nel 2014, ho lavorato per oltre 40 anni nel SSRT. Come sindacalista CGIL Versilia e Massa ho dato il mio impegno in materia di programmazione sanitaria, a tutela della salute del cittadino e dei diritti degli operatori. Dal 2013 ho scritto 4 libri di memorie, su miei familiari, militari nella 2^ G.M. Ho organizzato eventi culturali in memoria della Cineteca di mio padre Bruno, valente cineasta tra gli anni 60/80, Ho collaborato con lui nella realizzazione dei 33 filmati girati nel comprensorio di Massa, dalla ricostruzione di episodi della Resistenza Apuolunigianese a documentari sulle cave di Carrara.