Sergio Bergonzelli, chi era costui ?
Ed invece noto anche con lo pseudonimo di Siro Carme
(1924-2002), è stato un attore e regista italiano particolarmente attivo nel cinema di genere italiano, soprattutto nel filone western ed erotico. Nel confessare che non ho mai visto un fotogramma dei suoi film né come attore né come regista, dalla memoria remota di cinefilo è emerso il titolo del suo film del 1978: “Porco mondo“.
Al di là del contenuto erotico del film, ove il senatore Alberici tenta la scalata alla segreteria del suo partito con una campagna contro l’immoralità, ma in realtà il politico è un perverso con tendenze sessuali che sfoga con uomini e donne di cui diventerà vittima. Il titolo del film, mi sembra molto emblematico della situazione politica internazionale (su quella interna, ad esempio, sulla questione dell’andamento lento dei vaccini, tralascio per carità di patria).
Verrà pure il giorno in cui la vecchia Europa e gli U.S.A. “esportatori di democrazia” si renderanno conto che sono nella merda, perché (lasciando perdere schiavismo e
colonialismo, le guerre mondiali e quelle venute dopo dal Vietnam in poi…) non hanno autorità morale e politica per fare la predica ai dittatori o sultani sanguinari esistenti al mondo.
Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio ci canta in “Bocca di rosa” Fabrizio De Andre’. Ed allora, bloccati da sordidi interessi economici ( traffico di merci o armi, pari sono), eccoci qua, che non si interviene per bloccare la strage di civili seguita al golpe del 1° febbraio nel Myanmar. Ecco Mario Draghi che fa la sua prima super gaffe internazionale, nella missione a Tripoli, lodando l’opera dei libici che collaborano sui salvamenti in mare, glissando sulle torture e le condizioni inumane dei migranti nei campi di detenzione libici. Eccoci, proni, Italia ed Europa, al governo egiziano, a fronte dell’omicidio di Giulio Regeni e la ingiusta protratta detenzione di Patrik Zaki.
L’affronto cafone nel Sofa-gate verso Ursula von der Leyen da parte di Recep Tayyip Erdoğan (12° e attuale presidente della Turchia, che in precedenza aveva ricoperto la carica di Primo ministro dal 2003 al 2014 e di sindaco di Istanbul dal 1994 al 1998), appare quasi una equa pena di contrappasso. E meno male che Super Mario ha fatto risalire le sue azioni a livello internazionale. Nella conferenza stampa nella serata dell’8 aprile 2021, il presidente del Consiglio italiano ha detto di non condividere assolutamente il comportamento di Erdogan e di essere dispiaciuto per l’umiliazione subita da Ursula Von der Leyen.
“Ma con questi dittatori, di cui uno ha bisogno, bisogna
essere pronti per cooperare” ha spiegato Draghi.
Questa, signore e signori, è la Realpolitik che la benemerita Enciclopedia Treccani definisce : “Prassi politica fondata sugli interessi e non sui sentimenti o le ideologie. Il termine risale allo scritto di G. Diezel, Grundsätze der Realpolitik, angewandt auf die
staatlichen Zustände Deutschlands (1853) ed è usato soprattutto con riferimento alla politica di O. von Bismarck”.
Posso, con amarezza profonda, concludere che tale prassi connota il porco mondo (senza offesa per i suini, animali nostre vittime): il cinismo è il boia ed il becchino di ogni ideologia che abbia il benché minimo riferimento all’homo sapiens e/o all’umanesimo.
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