ROMA- Nuova tegola per il quotidiano fondato da Indro Montanelli. La Società europea edizioni ha comunicato al cdr la chiusura della redazione romana de Il Giornale. 18 giornalisti e tre poligrafici impiegati nella sede capitolina hanno tempo fino al 30 aprile per trasferirsi a Milano. Immediata la presa di posizione di tutti il giornalisti che hanno indetto uno sciopero immediato abbandonando il posto di lavoro. Per il gruppo editoriale si tratta dell’ennesima tegola dopo mesi di incertezza. L’ultimo sussulto in ordine di tempo aveva riguardato l’allarme del cdr per la possibile vendita del gruppo, in particolare esprimendo «profonda preoccupazione per le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Mondadori Ernesto Mauri».

TIMORI PER LA POSSIBILE VENDITA DELLA TESTATA
«Il manager del gruppo che ha una partecipazione del 36% della Società europea edizioni», scrivevano i giornalisti del quotidiano il 14 marzo scorso, «ha spiegato che con l’azionista di maggioranza sta studiando un piano per la riduzione del costo del lavoro. Ha parlato di non meglio precisati ammortizzatori sociali, di decisioni “meno traumatiche” da trovare “attorno a una tavolo” e del costo del lavoro che non si adegua alle mutate condizioni del mercato».

Lo scarno comunicato stampa con cui l’azienda ha comunicato la chiusura della redazione romana de Il Giornale.
IL CDR: GIÀ SEGNALATI I COSTI DA TAGLIARE
Il cdr nel suo comunicato ha puntato il dito contro Mauri spiegando che «negli ultimi anni il costo del lavoro del Giornale è costantemente calato, così come l’organico, che è ormai ridotto all’osso se confrontato con quello degli altri grandi quotidiani nazionali» e ricordato al manager che «i giornalisti hanno individuato e segnalato all’azienda una serie di sprechi e costi che è possibile ridurre, se non azzerare, visto che non sono funzionali alla realizzazione del prodotto e pesano in modo considerevole sul bilancio. Quindi anche sugli azionisti Mondadori, che ne saranno informati nella sede più opportuna».

Per quanto riguarda le soluzione, ha continuato la nota, «si fa presente presente all’Ad di Mondadori che dal dicembre scorso il Cdr ha dato disponibilità a trattare su un piano di solidarietà ed esodi incentivati, ma l’azienda ha risposto con rinvii e silenzi imbarazzanti. Sono passati quattro mesi e altre perdite economiche che colpiranno gli azionisti del Giornale e anche il portafogli degli azionisti Mondadori. Ma non per colpa dei giornalisti del Giornale».
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L’AFFONDO CONTRO L’AD DI MONDADORI
«Per giornalisti che guadagnano stipendi non molto lontani dai minimi tabellari», ha concluso il cdrm «appare incredibile che un Ad che guadagna circa 2 milioni di euro l’anno bonus a parte (2,7 milioni nel 2017) proponga come unica soluzione – per sanare una perdita che per quanto tocca a Mondadori risulta inferiore al suo incasso annuo del 2017 – la vendita di una testata storica dell’editoria italiana senza alcuna riflessione sul suo rilancio».(Fonte Lettera 43)


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Per oltre 30 anni la voce di Radio Rai e Rai Tre in provincia di Latina, ho seguito i maggiori eventi che hanno interessato il nostro territorio. Oggi una nuova esperienza con News-24.it di cui ho assunto la direzione, aiutando con la mia esperienza e la mia passione un gruppo di giovani talenti della comunicazione on line a crescere e ad affermarsi.