Guido Reni (Bologna 1575 – 1642) fu un pittore italiano.
Provenendo dalla scuola del manierista D. Calvaert si accostò, ventenne, all’accademia dei Carracci, dove si dibattevano i problemi di un moderno naturalismo e dove potè dedicarsi allo studio dell’antico e di Raffaello. E’ controversa la data del suo primo viaggio a Roma, da porre tra il 1599 e il 1601.
All’inizio del 1603 era comunque rientrato a Bologna. Se le opere prime rivelano ancora qualche contaminazione manieristica e le successive mostrano una personale adesione ai Carracci (Assunta), la sopravvenuta, accentuata influenza di Raffaello ai primi del ‘600, è già probabile frutto della sua esperienza romana. Oltre a rinnovare i suoi contatti con Annibale Carracci, Reni si avvicinò allora alle rivoluzionarie novità del Caravaggio, il cui influsso è evidente nella tela della Crocifissione di San Pietro dipinta per la chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, chiaramente derivata dalla tela del Caravaggio in Santa Maria del Popolo.
Ormai maturo, Reni era in grado di cimentarsi in patria, con Ludovico Carracci nel chiostro di San Michele in Bosco con un affresco, oggi illegibile, eseguito entro il 1605.
Tornato a Roma, tre anni dopo, continuò ad assolvere commissioni di massimo prestigio, come gli affreschi della Sala delle Nozze Aldobrandine e della Sala delle Dame in Vaticano, quelli di San Gregorio al Celio o la decorazione della Cappella dell’Annunciata al Quirinale, conclusa sulla fine del 1610, quando l’artista era già impegnato nella Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore.
Il vertice della poetica dell’Idea è raggiunto con La strage degli innocenti, eseguita nel 1611-12, al ritorno del secondo soggiorno romano, è con l’Aurora, affrescata a Roma nel casino di Palazzo Rospigliosi Pallavicini.
Il classicismo di Reni, stabilitosi definitivamente a Bologna, si svolgerà da quel momento svariano in una gamma di sentimenti e di nuovi interessi, accompagnata dalla costante di un alto magistero pittorico: dall’eroica dignità “cattolica” della Pietà di Santa Maria dei Mendicanti, ai capolavori degli ultimi ann, quando la sua pittura tende a sfilarsi in trame dolcissime ed accordarsi nelle intonazioni più raffinate come Adorazione dei Pastori e Cleopatra.

Guglielmo Guidi
Storico d’arte.


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