Il racconto del pomeriggio di terrore di Andrea Aghini nella sua villa di Collesalvetti

Intanto le telecamere del Comune di Collesalvetti hanno identificato il numero di targa dell'auto dei malviventi

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COLLESALVETTI (LI) – Vive ancora forti momenti di malessere e violenti capogiri per il pestaggio subito quattro giorni fa l’ex campione italiano ed europeo Andrea Aghini, vincitore dell’ultimo Rally di Sanremo nel 92 per l’Italia a bordo della Lancia Delta. Una vile aggressione in quattro contro uno, quella subita dal livornese di 60 anni, solo per il fatto di aver avuto la forza e il coraggio di difendere la sua casa e il suo territorio dai ladri introdottisi nella sua villa di Collesalvetti. Nel frattempo le indagini sono riuscite a identificare il numero di targa dell’Audi nera a bordo della quale sono fuggiti i quattro malviventi. Sono state le telecamere del Comune fuori in strada ad aver ripreso la macchina. Adesso si spera che le indagini giungano a un risultato.

Per Aghini è stato un pomeriggio di terrore che gli è costato ben 30 giorni di prognosi per le percosse subite e le fratture alla mandibola, al naso, la tumefazione all’occhio e le ferite alla testa. Al momento dell’aggressione Aghini era in giardino nella villa a fianco quella di sua madre. Gli attimi che sono seguiti sono stati un incubo, è lui stesso per telefono a raccontarci la terribile disavventura: “Quando sono entrati dalla porta di uscita ho provato a difendere me e la mia casa, ho aggredito il primo dei quattro dandogli un calcio nei testicoli e l’ho steso, ma in un attimo gli altri tre mi sono stati addosso e mi hanno riempito di pedate e cazzotti. Quindi per rendermi inoffensivo mi hanno legato una camicia sulla testa per non vedere e mi hanno immobilizzato arrotolandomi un tappeto addosso. La chiave di svolta è stata la circostanza che nella scuola guida accanto a casa mia qualcuno fosse rimasto dopo l’ora di chiusura per completare i corsi. Hanno sentito la confusione dentro e hanno suonato il campanello della porta di entrata. I ladri si sono dati alla fuga e sono usciti dalla porta opposta portandosi via, oltre la refurtiva di qualche orologio di valore, un dvd e altri gioielli, le telecamere del servizio interno di sorveglianza. In seguito sono arrivati l’ambulanza e i carabinieri. Per fortuna il comune di Collesalvetti con le telecamere installate fuori dal cancello ha individuato il loro numero di targa”.


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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.