CASSINO – “Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni”. (Papa Francesco, Fratelli tutti, n. 261)

E’ con questo spirito che la Banca Popolare del Cassinate ha voluto unire la propria voce e il proprio impegno al coro delle tantissime iniziative con le quali, in questi giorni, tanti si stanno attivando per sostenere le popolazioni colpite dalla guerra.

“Come ci ricorda Papa Francesco – dice il Presidente Vincenzo Formisano – non bisogna fermarsi alle discussioni teoriche: la pace si costruisce ridando dignità alle persone, promuovendo azioni concrete in grado di costruire ponti, creare legami, tenere vivi i sentimenti di solidarietà e fratellanza che la guerra cerca invece di distruggere. In questi giorni ci sono mille iniziative: dalle raccolte alimentari alle raccolte di farmaci, coperte, vestiti, al coinvolgimento dei volontari per la gestione degli aiuti e per l’accoglienza dei cittadini ucraini.

La BPC non farà mancare il proprio sostegno. Abbiamo già raccolto e accolto diverse richieste di aiuto: contribuiremo alle spese per il trasporto dei viveri e delle merci raccolte dalla Parrocchia di S. Antonio; supporteremo l’Assessorato alla Coesione Sociale del Comune di Cassino su tante attività, anche con la messa a disposizione dei locali di Via San Marco per l’Emporio Solidale, che potrà fungere da centro di raccolta.

E poi, abbiamo aperto un conto corrente dedicato per la raccolta dei fondi: chiunque potrà dare il proprio contributo. A iniziare sono stati proprio gli Amministratori: il Consiglio di Amministrazione, infatti, nella seduta di martedì scorso, ha deciso di devolvere il gettone di presenza alla raccolta fondi a favore delle popolazioni dell’Ucraina colpite dalla guerra. Abbiamo deciso di avviare questa iniziativa perché crediamo che un conto corrente, ben lungi dall’essere solo un freddo strumento di gestione del denaro, permetta di organizzare gli aiuti in maniera snella, efficiente e agile, senza che ci siano costi superflui, e, soprattutto, permette una partecipazione corale e comunitaria che coinvolge davvero tutti. Chi abita in un territorio come il nostro, che ha toccato con mano gli orrori della guerra, non può non sentire forte l’esigenza di dare il proprio aiuto e offrire la propria solidarietà. Sono certo che tutti doneremo con generosità, nella speranza che ogni nostro gesto sia un contributo alla costruzione della pace”.


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