ROCCAGORGA – La Casa del Popolo di Roccagorga è l’unica del suo genere nella provincia di Latina, costruita tra il 1958 e il 1959 con il lavoro volontario degli uomini e delle donne del paese, che desideravano avere un proprio luogo di ritrovo dove organizzare attività sociali, ricreative, culturali e politiche.

A lanciare l’idea della Casa del Popolo fu il sindaco comunista Manfredo Tretola, cui oggi è intitolata, tra i più amati nella storia di Roccagorga, medico, che aveva avuto modo di conoscere in modo diretto il radicamento e il valore di queste realtà nelle regioni del Nord Italia. La Casa del Popolo di Roccagorga fu inaugurata il 2 agosto del 1959 dal Tretola e da un giovane Enrico Berlinguer, all’epoca membro della segreteria nazionale del Pci, con un comizio in piazza “6 Gennaio 1913” davanti una folla di 1.000 persone in un paese di meno di 4.000 abitanti. Una istituzione ancora oggi attiva, emblematica di “una classe operaia capace di sognare, pensare, progettare e realizzare su base volontaria opere utili per la collettività. Una lezione di generosità e altruismo da ammirare ancora oggi”.

Questa affascinante storia popolare è stata ricostruita in un libro da Vittorio Cotesta, già professore ordinario di Sociologia, presso La Sapienza Università di Roma, l’Università di Salerno e l’Università degli Studi Roma Tre, nonché ex sindaco del paese. Cotesta si è basato su una ricca documentazione presso l’Archivio di Stato di Latina, di testimonianze orali e un bellissimo e raro apparato fotografico dell’epoca, dei lavori di costruzione.

Il titolo del volume è “La Casa del Popolo di Roccagorga” pubblicato dalla Atlantide editore di Dario Petti, la prima presentazione si terrà sabato 17 febbraio a partire dalle ore 17:00 nel Teatro comunale di Roccagorga in piazza “6 Gennaio 1913”. Insieme all’autore interverranno cittadini che parteciparono alla costruzione dell’edifico, cui saranno conferiti attestati onorifici, il sindaco Carla Amici, Maria Forte docente di storia e filosofia presso il liceo classico “Alighieri” di Latina e Carlo Felice Casula, professore di Storia contemporanea a Roma Tre.


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