La maggioranza ( il Popolo) non ha sempre ragione

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“Ti illudi che nelle altre città le cose vadano meglio? C’è la stessa ignoranza dappertutto. E forse le cose non vanno meglio neanche nella libera America, anche là fioriscono la maggioranza compatta, l’opinione pubblica e tutti gli altri diavoli….No! Non aspettarti che io lasci campo libero all’opinione pubblica,alla maggioranza compatta, e alle altre diavolerie! A nessun costo! ,,,Voglio solo far capire a questa massa di cretini che i falsi democratici sono i più subdoli nemici dell’uomo libero,che gli interessi dei partiti stroncano sul nascere ogni verità giovane e degna di vivere, che gli opportunismi e i riguardi sconvolgono la morale e la giustizia, cosicché la vita in questo paese finisce col diventare una cosa degradante”(H.Ibsen,Un nemico del popolo,1882). Massimo Popolizio ha diretto e interpretato la straordinaria commedia di Ibsen (teatro Argentina,fino al 29.04) con l’intelligenza del vero uomo di teatro consapevole che il teatro è, deve essere l’anima del popolo -l’amico del popolo!- come lo era per i greci, cioè politico, parte integrante della polis, espressione civile e democratica della città-stato,dunque, necessario e fondamentale per la crescita culturale di essa, della società civile. Una città,un paese senza il teatro,per i greci, non è una polis. La sua lettura del testo è risultata rigorosa e puntuale,senza un’ombra di forzature se pure sottolineata da incisive immagini-video e frasi musicali evocative -l’Alabama,i vecchi western americani,canzoni d’epoca- inframmezzata da uno uno squinternato cantastorie nero che,nel corso dello spettacolo,assumeva il giusto peso. Intendo che il riferimento al presente,specie alla condizione politica italiana non è affatto specioso né banalmente
scontato,semplicemente, è “testuale” cioè attuale e ineccepibile come lo sono il pensiero e la denuncia di Ibsen. La questione è squisitamente politica – il Dott.Stockman, fratello del sindaco, si oppone alla costruzione delle Terme nella piccola cittadina norvegese poiché l’acqua del territorio è seriamente inquinata- , l’onestà viene calpestata e derisa, la voce del popolo esaltata dai demagoghi,corrotti e non, dalla stampa,peraltro, in vista d’imminenti elezioni(locali) propalando e propagandando che la maggioranza ha sempre e comunque ragione. Ma è proprio questo che Ibsen mette in discussione e,per fortuna,non solo lui. Significativo l’impianto scenico e fonico dello spettacolo -le voci di protesta e consenso della pubblica assemblea che voterà contro “il nemico del popolo” provengono (registrate) dai vari lati dei palchi coinvolgendo,di fatto,tutta la platea- Il Sindaco è interpretato da una straordinaria Maria Paiato,una donna,sindaco(uomo) e non “sindaca”,una scelta apprezzabile (non scontata). Coeso e convincente il cast, sempre brava la Ciocchetti. Popolizio, regista attento e misuratamente critico, attore superbo nell’arringa contro il potere, la demagogia e falsa democrazia; nel mostrarsi orgoglioso di esser stato demolito e accusato per volere impedire al popolo di usufruire dei benefici economici derivanti dal malaffare,comunque dall’ignoranza e incompetenza di tecnici e politici. Popolizio, a differenza di Gabriele Lavia che ha trascurato o sottovalutato il messaggio politicamente attuale de “I giganti della montagna” di Pirandello, ha evidenziato e restituito l’essenza e l’attualissima verità politica e ideologica di Ibsen limitandosi (si fa per dire) a desumerla dall’ assoluta “natura” del testo,P.S. Altro grande interprete del Dottor Stockman è stato Tino Buazzelli, che vidi al Quirino (anni ’60).


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