L’effetto Covid-19 cambia la geografia dello sport in Italia: primato a Bologna con ciclismo e Formula 1
La 14ª edizione fotografa le difficoltà della pratica agonistica e amatoriale a causa della pandemia. Penalizzate in particolare Trento, Rimini e Aosta. L’eccezione di Bologna che «guadagna» due eventi internazionali. Latina si posiziona all’ottantaduesimo posto.
Non poteva essere altrimenti: lo sport italiano – che si è completamente fermato per alcuni mesi e ha ripreso a spalti (semi)vuoti tra mille difficoltà – ha ceduto il passo alla pandemia. In un anno dominato dall’emergenza sanitaria, con tanto di Olimpiadi rinviate di 12 mesi e senza certezze che neppure nel 2021 a Tokyo si possa gareggiare, l’indagine targata PtsClas sull’Indice di sportività delle province italiane è fortemente condizionata dal fattore Covid.
I quattro parametri creati allo scopo di misurarne gli effetti (negativi per la grande maggioranza dei territori) influiscono in maniera decisiva sulla classifica finale. Così – a fronte dell’arretramento imposto ad altre aree d’Italia particolarmente strutturate – la provincia di Bologna segna una rete in zona Cesarini con l’assegnazione a Imola, non prevista dai calendari di inizio anno, di una prova di F1 e del campionato mondiale di ciclismo su strada, e conquista lo scudetto della qualità e della diffusione dello sport. A poche lunghezze arriva Bergamo, prima lombarda a salire sul podio dal 2007 a oggi.
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