La radicalità dei valori e la dolcezza di un sorriso. Ciao, David

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Plenary session - Election of the President of Parliament - Second ballot

LATINA- “Ci ha lasciati il Presidente del Parlamento Europeo, David Maria Sassoli. Preghiamo per lui”.

E’ ancora notte, a Camaldoli. C’è neve e gelo. Queste parole pronunciate con tenerezza da un monaco camaldolese, gelano il mio cuore.

E’ morto David Sassoli. Prima di partire per questo luogo straordinario – per la sua bellezza fisica e naturalistica, certamente, ma anche per la spiritualità che vi si trova – avevo letto che le condizioni del Presidente del Parlamento UE erano peggiorate. Ho pensato, prima di partire: morirà!

Era stato battezzato, David Maria Sassoli, con lo stesso nome di un grande poeta, profeta e uomo di spiritualità: Padre David Maria Turoldo, Servo di Maria.

Fiorentino di nascita, la sua vita scorre tutta per le strade di Roma: la casa nei pressi di Piazza Navona e gli scout, il liceo. Fra i banchi di scuola incontra Matteo Zuppi, per tutti Don Matteo, anima importante di Sant’Egidio. Ieri i funerali di Stato, nella Basilica di Piazza della Repubblica, li ha celebrati proprio Don Matteo. Anzi, sua Eminenza il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna. A Roma e per tutti, è sempre Don Matteo.

Come anche Sassoli, che da giornalista aveva fatto la gavetta arrivando alla conduzione del Tg1 delle 20.00 assumendone la vicedirezione, era sempre David. Gli chiedevano gli autografi, le fotografie (sì, bello era bello, con quel sorriso e gli occhi azzurri!) e lui non si sottraeva mai: “evviva”, esclamava! Era una gioia, per lui, esserci.

Nel 2009 il suo amico Dario Franceschini gli propone la candidatura a Bruxelles. David accetta e verrà eletto con oltre 400.000 preferenze. Agli amici dirà: “Lo sapete che mi hanno votato tantissime suore?” , e quel sorriso a testimoniare una passione che scandirà gli ultimi anni della sua vita.

Come in Rai anche al Parlamento UE in tre legislature ha scalato tutte le posizioni possibili: capodelegazione del Pd, ha traghettato i dem nella famiglia del socialismo europeo, infine l’elezione a Presidente. Antonio Tajani, ancora sullo scranno più alto, esclama: ” David Sassoli, 345 voti. Prego l’Onorevole Sassoli di raggiungere i banchi della Presidenza”. Sassoli si toglie le cuffie e, mani fra i capelli, è l’immagine della felicità. Raggiunge i colleghi, salutandoli uno ad uno.

Da Presidente ha aperto le porte di quel Parlamento alle donne senza dimora, ha distribuito pasti caldi per i poveri. La sua era una formazione cattolica e popolare, cattolica e democratica, come hanno ricordato Zuppi e Padre Occhetta, gesuita suo caro amico. Era inconcepibile, per Sassoli, qualsiasi ferita alla dignità della persona umana. Le disuguaglianze, le discriminazioni di ogni risma e colore erano il cuore della sua politica.

La vita di questo gande italiano ed europeo, il suo esempio civile e politico, potrà e dovrà essere una grande lezione per le nuove generazioni. Europa dei popoli, solidarietà, diritti umani, apertura al dialogo rimanendo saldi nelle proprie convinzioni e radici.

Si potrebbe lavorare, ad esempio, alla costituzione di una Fondazione che porti il nome di Sassoli e che sia il “ginnasio”, la palestra, dove una giovane classe dirigente abbia l’opportunità di formarsi.

Il Paese ne ha un vitale bisogno.

 

 


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Sono laureato in Scienza della Politica con tesi dal titolo: ”L’eccezionale: Storia istituzionale della V Repubblica francese”. Socialista liberale libertario e radicale. Mi sono sempre occupato di politica e comunicazione politica collaborando a campagne elettorali e referendarie. Ho sempre avuto una passione per il giornalismo d’opinione e in News-24 ho trovato un approdo naturale dove poter esprimere liberamente le mie idee anche se non coincidono sempre con la linea editoriale della testata. Ma questo è il sale della democrazia e il bello della libertà d’opinione.