SAN FELICE CIRCEO – Uscirà oggi nelle sale cinematografiche il film “La scuola cattolica”, regia di Stefano Mordini, presentato al Festival del cinema di Venezia.  La storia è quella del massacro del Circeo, dove due ragazze furono stuprate e una uccisa in una villa a San Felice il 30 settembre 1975. Tratto dal romanzo Premio Strega di Edoardo Albinati, “La scuola cattolica” mette in luce alcune contraddizioni legate all’educazione cattolica ricevuta dagli adolescenti di una Roma benestante degli anni settanta tra cui lo stesso Albinati, compagno di istituto di Angelo Izzo, uno dei giovani coinvolti e condannati per il delitto.

Fa discutere la scelta di vietare il film ai minorenni, i quali non potranno assistere alla proiezione di quest’ultimo per decisione delle stesse case di produzione, che hanno espresso la volontà della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della cultura.

Il film – si può leggere tra i motivi che hanno portato a questa scelta – presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice”: proprio per questo motivo la pellicola non sarebbe adatto ai più giovani.

«Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano» ha commentato il regista Mordini per la prima volta alle prese con il ritorno della censura in un film italiano: «Nella motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento a una lezione di un professore di religione, ma questo è esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime, all’epoca, era minorenne e il nostro è un film di adolescenti interpretato da adolescenti».

 


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