La triste storia della famiglia ponzese dei Vitiello nella miniera di Benwood in West Virginia

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Il primo minatore ponzese a morire in seguito a un disastro minerario in West Virginia è stato Luigi Feola ma non è stato l’unico. Geremia Mancini di Pescara, presidente onorario di associazione “Ambasciatori della fame”, ha segnalato al sito internet “Ponza Racconta” un altro caso di ponzesi deceduti negli Stati Uniti in seguito a uno scoppio in miniera.
Il suo articolo è toccante. Nella tragedia mineraria di Benwood, nel 1924, morirono tre giovani originari di Ponza: Gaetano, Raffaele e Silverio Vitiello. Ricostruiamo la storia dei tre Vitiello che invece del “sogno americano” trovarono la tragedia. Provenivano, con ogni probabilità, dall’Isola di Ponza, frazione di Le Forna. Morirono, il 28 aprile del 1924, nella tragedia mineraria di Benwood in West Virginia. Questa storia merita di essere onorata e fatta conoscere anche a distanza di anni. La storia dei Vitiello parla di sofferenza e voglia di riscatto di uomini che, come tantissimi altri, cercarono nell’emigrazione una soluzione. In questo caso, purtroppo, offesa dalla tragedia.
Gaetano, Raffaele “Ralph” e Silverio detto “Samuel” Vitiello arrivarono nella piccola cittadina di Benwood, poco più che un villaggio di minatori. Gaetano, suo fratello Raffaele e il loro cugino Silverio “Samuel” giunsero ad “Ellis Island” nel 1907 a bordo della nave “Perugia”. Trovarono lavoro in miniera con la “Wheeling Steel Corporation Mine”. Va ricordato che nel 1907 a Monongah, a pochi chilometri da lì, si era verificata una delle più grandi tragedie minerarie della storia.
Il lavoro della miniera consentì ai Vitiello di sollevare il livello di vita delle loro famiglie. Anche se, va detto, le condizioni di lavoro erano infami: sicurezze inesistenti e le ore di lavoro, a volte, arrivavano anche a 14. Poi la mattina del 28 aprile del 1924 la tragedia. Un’esplosione di gas provocò la morte di tutti i 119 minatori. La notizia scosse l’opinione pubblica americana. Ci furono interrogazioni, denunce ed indagini. Da queste ultime emersero, inizialmente, tutte le responsabilità della proprietà.
Successivamente, come sempre, si tentò di accreditare la tesi della “fatalità”. Rimasero le strazianti condizioni dei sopravvissuti. Mogli e figli a cui, all’improvviso, erano venuti a mancare i cari e il sostentamento da loro procurato. Finiva così, tragicamente, la vita ed il “sogno americano” di Gaetano, Raffaele e Samuel Vitiello. Oggi a Benwood, sorge una stele in ricordo di quell’evento ed il nome del minatori di Ponza è ben visibile.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.