L’angolo della curiosità del cinema

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Non esiste una forma d’arte più completa del cinema nel rappresentare la vita e i personaggi di un contesto sociale e politico. (Francesco Rosi)

Roberto Rossellini, considerato il padre del neorealismo, partendo da Roma città aperte e Germania anno zero, attraverso le sue memorie ha raccontato a puntate su Cahiers du cinéma tra il il 1955-1956, i suoi dieci anni di vita nel cinema.

Il regista svedese, Roy Andersson, ha dichiarato che «Se non avessi visto tanti capolavori italiani, come ad esempio Ladri di bicicletta di De Sica, non sarei un regista oggi. Il cinema deve essere pieno di empatia, come quella dei grandi maestri italiani.

Il regista Marco Ferreri nel 1973 ha girato La grande abbuffata, riedizione più marcata della cena di Trimalchione descritta nel Satyricon di Petronio, scrittore latino del I secolo. Quattro amici (Tognazzi, Mastroianni, Piccoli e Noiret) si ritrovano in una vecchia villa di Parigi dove si avviano verso un cupo suicidio attraverso un’orgia di cibo e di sesso. I quattro protagonisti moriranno affogati da carni, dolci e vini uno dopo l’altro.

La comunità religiosa della Pro Civitate Christiana di Assisi ebbe un ruolo decisivo nella genesi del capolavoro cinematografico del Vangelo secondo Matteo  (1964) del poeta-regista Pier Paolo Paolini (1922- 1975). Interlocutore privilegiato del regista fu don Giovanni Rossi a cui nel 1962 rivolse una lettera molto interessante.

Secondo il teologo, biblista Gianfranco Ravasi, Pier Paolo Pasolini con il suo intenso film Il Vangelo secondo Matteo, realizzato nel 1964, «ha contribuito a offrire, sia pure nell’angolo di visuale della sua lettura, un Gesù matteano solenne, severo, provocatorio, incisivo, polemico».

La verità per un attore è il teatro, diceva Marcello Mastroianni, che per il cinema non ha mai tradito il primo amore. Con Visconti, infatti, ha interpretato Shakespeare, Cechov, Miller, Williams, fino a “Le mani sporche” diretto da Elio Petri e un “Enrico IV” con la regia di Marco Bellocchio.

Il libro-scandalo Storia di Piera di Piera degli Esposti divenne anche soggetto e sceneggiatura, del film di Marco Ferreri (1983). Piera guidò e indirizzo ogni gesto delle protagoniste Hanna Schygulla e Isabelle Huppert.

Nel film Il tempo si è fermato del regista Ermanno Olmi (1931 – 2018) c’è un uomo che appartiene alla cultura contadina e che diventa operaio perché nella sua valle è arrivata l’industria idroelettrica; c’è uno studente, figlio di operai destinato a diventare protagonista della nuova borghesia industriale. Il conflitto tra generazioni si risolve con la reciproca accettazione.

Nel film Il posto di Ermanno Olmi, regista che nella sua storia cinematografica ha raccontato i cambiamenti della società, prevalgono le aspettative del mondo rurale che vedeva nell’occupazione fissa e nello stipendio sicuro un fattore di progresso rispetto al mondo rurale.

Secondo André Bazin, grande critico francese, il cinema è la forma d’arte più versatile e “impura”, perché non si accontenta di se stesso, ma trova spunti e conferme dappertutto dalle arti figurative alla letteratura.

 

 

 

 

 


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