L’angolo delle curiosità: Personaggi storici e mitologici

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Coi miti non bisogna aver fretta, è meglio lasciarli depositare nella memoria  senza uscire dal loro linguaggio di immagini.

Italo Calvino

         A Orfeo fu concesso di riportare la dolce sposa dall’Ade sulla terra a patto di non girarsi a guardarla. Nelle Georgiche (4,485 sgg) il poeta latino Virgilio racconta che lo sprovveduto amante, uscendo dagli Inferi, venne preso dalla follia d’amore e violò i patti.

         Prometeo, personaggio tragico di Eschilo, è punito da Zeus per aver donato il fuoco agli umani. Fu incatenato all’altissima rupe, incombente sul mare, da Efesto, riluttante ma costretto dalla volontà assoluta del re degli dei. Prometeo insegnò ai nostri antenati a leggere e interpretare gli astri, rivelò la scienza del numero, la composizione dei segni scritti e soprattutto la memoria. Ultimo donò il fuoco per donare agli uomini il segreto del calore, della luce; fuoco che è la promessa di incandescenza eterna, di rigenerazione nella fiamma.

         Teofrasto, allievo di Aristotele, alla morte del maestro (322 a.C.) gli subentrò alla guida del Liceo, incarico che mantenne fino alla morte nel 288. Scrisse più di duecento opere tra le quali spicca per originalità il trattato Sugli odori. Il filosofo si occupò di profumi entrando anche nelle tecniche di composizione.

         San Girolamo, con la sua traduzione della Bibbia, la Vulgata, opera monumentale durata anni che rappresenta uno dei momenti fondanti della cultura occidentale, ha offerto per secoli agli artisti europei la tavolozza ideale dove hanno intinto i loro pennelli e la sorgente di simboli, immagini e idee alla quale hanno attinto filosofi e pensatori.

         L’imperatore Marco Aurelio, di origine gallica per parte di madre, spagnola per parte di padre (che perse quando aveva nove anni), era portato alla riflessione fin da piccolo, quando passava dalle ginocchia di Adriano alla casa e alla corte di Antonino, dove rimase ventitré anni. Si circondava di filosofi di varie correnti e non si staccava mai dall’amato Frontone, malgrado volesse distoglierlo dalla filosofia per la retorica.

        Tertulliano, autore cristiano vissuto a cavallo tra il II e III secolo affermò con particolare nettezza che non c’era alcun punto in comune tra Atene, simbolo del sapere e della filosofia, e Gerusalemme, simbolo della salvezza e della fede.

         Cassiodoro, uomo politico e scrittore, cristiano vissuto nel VI secolo, nel quinto libro delle sue Institutiones per la comunità di studio e di preghiera da lui fondata a Squillace in Calabria, aveva scritto una frase folgorante: «se noi commettiamo ingiustizia, rimarremo senza musica».

         Il francescano Luca Pacioli, uno dei più importanti matematici del Rinascimento   ha scritto Summa de Arithmetica pubblicata a Venezia nel 1494. L’opera contribuì a diffondere la conoscenza della partita doppia che sarà chiamata «metodo veneziano» proprio in virtù del luogo di stampa del libro.

         Aldo Manuzio, dopo vent’anni di carriera da editore, pubblicò 132 edizioni: 73 classici (34 in latino, 39 in greco) 8 in volgare italiano, 20 opere contemporanee in latino, 18 manuali scolastici (12 in greco); le rimanenti sono libelli ed edizioni minori. Delle 49 editio princeps in greco pubblicate da tutti gli editori, Aldo da solo ne diede alle stampe trenta; di tutte le prime edizioni 33 sono in ottavo. 

Don Luigi Sturzo, leader cattolico, durante la sua vita combatte contro tre “male bestie”: lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblicò.

 


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