Le mie proposte per migliorare l’attività sportiva a Latina

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Il momento delle scelte che deve operare una famiglia nel campo dello sport è fondamentale, specialmente nel mese di settembre, quando si decide di avviare una bambina o un bambino verso una società ed una conseguente disciplina sportiva. Per i giovani è importante crescere insieme per migliorare la comunità, fare squadra, formare un equipaggio di opere in maniera costruttiva. Mi auguro fortemente che a Latina tutti i lavori siano sincronizzati con la medesima prospettiva, superando l’egoismo, la pochezza di ideali, il personalismo. Il tutto unito a grande generosità, concretezza d’intenti, con fermezza e con umanità. La proposta, condivisa da molti in città, è quella di creare un centro di orientamento per famiglie e praticanti. Sarebbe un vero toccasana, gestito da personaggi di grande spessore ed esperienza, che potrebbero offrire consigli e dare supporto, aiutando i giovani a crescere, individuando la loro disciplina congeniale. La percentuale di abbandono, dopo un anno di attività sportiva, è vicina al 70%, un dato allarmante che deve far riflettere attentamente. La possibilità di conoscere, avvicinare tutte le associazioni sportive, è fondamentale per fare delle scelte che possano essere positive, non si ottengono in un solo anno, ma in più anni di lavoro, aumentando il lavoro di squadra. Spesso, la specializzazione precoce, nello sport, porta all’abbandono dell’attività, oppure a cambiare disciplina. Lo sport è una realtà vivibile tutti i giorni che dona tempo e competenze a tutti, specialmente a coloro che vivono in situazioni di disagio o povertà. Invito da sempre le società sportive di Latina a stilare programmi di formazione e una programmazione che nulla lasci al caso, e all’improvvisazione. Occorre guardare al futuro con figure attive e coinvolgenti. Rendendo, così, tutto il sistema dello sport attuale e preparato. Il “Centro di orientamento comunale”, operante in altre città europee, rappresenta una proposta che potrebbe evitare noie alle famiglie, casi di depressione e bullismo. I problemi dello sport sono cambiati. La società ha un forte bisogno di attività sportive e culturali che diano consapevolezza ai giovani, avviandoli verso un impegno sociale concreto ed efficace. Il Partito Democratico si rivolge alle istituzioni pubbliche e al Terzo settore per fare in modo che si uniscano, in un’unica squadra, pronti a divulgare incisive attività verso il mondo giovanile. E’ importante un’analisi ben definita di tutte le organizzazioni sportive presenti sul territorio dell’Agro pontino, considerando le grandi realtà del volontariato, i corsi per bambini piccoli sino alle attività professionali. La mia lunga esperienza di allenatore e dirigente nel mondo del basket e i continui viaggi in più di cento Paesi al mondo mi hanno portato a conoscere innumerevoli realtà con ruoli operativi che hanno offerto esiti positivi. Ho avuto modo di constatare, anche a Latina, una grandissima richiesta di attività svolte, una miriade di impegni e di eventi, anche se non di altissimo livello come in passato. Scorrendo le pagine dei quotidiani sportivi più importanti, ascoltando radio e televisioni di rilevanza nazionale, navigando su Internet, poche volte trovo inserita la città di Latina. Le difficoltà economiche del Paese, probabilmente, non permettono più la realizzazione di quelle decine di eventi trasmessi in diretta grazie alla presenza di mecenati, registi televisivi e organizzazioni ricche di metodologia e pianificazione. Mi auguro che Latina esca dal suo limbo e riesca ad imporsi da Bolzano ad Agrigento rinnovando i fasti di un tempo, che, proditoriamente, l’hanno portata a vincere scudetti, ad esprimere atleti di primo piano in campo nazionale ed internazionale. Nel settore dei portatori di handicap siamo arrivati tra i primi in Italia, partecipando alle Olimpiadi di Roma 1960 come evento “sperimentale”, inserito poi ufficialmente a Tokyo 1964. In quell’occasione, il grande atleta pontino Giovanni Maurizi vinse la medaglia d’oro nel lancio del giavellotto in carrozzella, un risultato prestigioso che ha dato slancio a tutto il movimento sportivo dei diversamente abili; seguiti con fermezza ed umanità da dirigenti ed istruttori, forti di una preparazione coinvolgente e professionale. Lo sport, grazie all’articolo 33, è stato inserito nella Costituzione italiana, cosa accolta con favore da tutto il movimento, mentre la riforma dello sport approvata dal Governo, secondo noi del PD, ha portato a costi troppo elevati per i club e a una diminuzione delle società affiliate alle federazioni sportive nazionali. In futuro i dati potrebbero essere allarmanti, se non si corre ai ripari con aiuti economici a quelle società che necessitano di vicinanza e sostegno. Abbiamo più volte proposto, come partito politico, l’istituzione, da parte del Comune, di corsi sociali completamente gratuiti per le famiglie meno fortunate. Spesso, i genitori devono decidere se acquistare un apparecchio odontotecnico per i loro bambini oppure iscriverli a società sportive affiliate. La gloriosa e celebre storia sportiva della nostra città ha sempre favorito l’inclusione e la partecipazione. La memoria storica è fondamentale per crescere e supportare gli addetti ai lavori nell’azione operativa. L’associazionismo sportivo è sempre stato un punto di forza di Latina, eccellenza nello sport fin dal 1932. Si tratta di scegliere dei modelli di sviluppo, applicandoli alla realtà esistente e al territorio, che permette un clima ideale per svolgere attività dodici mesi l’anno. Tra le mie esperienze ritengo fondamentali quelle effettuate nel Nordamerica, Paesi baltici, Paesi dell’ex Jugoslavia. Lì ho imparato tanto, cercando di capire i valori e i segreti di territori dove i principi etici, morali e del fairplay sono ai primi posti. I rapporti tra Latina e l’Europa possono essere favoriti da quei gemellaggi che portano a conoscere i giovani delle nuove realtà, scambiare opinioni con i coetanei. La proposta del PD di arrivare allo jus scholae, coinvolgendo migliaia di praticanti, è da prendere immediatamente in considerazione da parte del Governo, un atto doveroso che il mondo dello sport attende da anni come strumento d’inclusione e crescita sul piano dei risultati. Avvicinare nuove professionalità, idee ed intelligenze, è indispensabile, e lo dobbiamo fare utilizzando metodi innovativi, senza puntare a inutili localismi o a riunioni in sale convegni che fanno di Latina un centro, talvolta malato, di “convegnite acuta”. Preferisco l’attività sui campi di gioco, come sempre.


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Paolo Iannuccelli
Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.