Le ragioni che sostengono la realizzazione del modello economico circolare

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In tutti i paesi dell’Unione Europea ogni anno vengono prodotti oltre duemiliardi e mezzo di tonnellate di rifiuti come conseguenza del modello economico lineare su cui è fondato l’attuale sviluppo dei paesi industrializzati. Per tale motivo il Parlamento Europeo ha sancito che il Green Deal (Patto Verde) per uno sviluppo sostenibile e climaticamente neutrale favorisca la transizione ad un’economia pulita e circolare attraverso l’uso efficiente delle risorse, e sia atta a ripristinare la biodiversità e a ridurre l’inquinamento aria-acqua-suolo.

L’economia circolare è il nuovo modello di produzione e consumo che comporta il riutilizzo e il riciclo dei materiali e dei prodotti esistenti il più a lungo possibile. L’obiettivo sarà quello di allungarne il ciclo di vita per rendere minime la produzione dei rifiuti e l’estrazione mineraria delle relative materie prime. Ovviamente ciò comporterà non solo un grande risparmio energetico ma anche una diminuzione della immissione nell’atmosfera di anidride carbonica ottenuta dall’uso dei combustibili fossili. In pratica, non appena il prodotto non sarà più utilizzabile per usura o per disuso, i suoi costituenti potranno essere separati e rimessi nel ciclo economico generando ulteriore valore. In altre parole, dal vecchio modello economico lineare che necessita di un continuo consumo e che è fondato sulla sequenza operativa – estrarre, produrre, utilizzare e gettare -, che comporta un esaurimento delle risorse naturali e un aumento graduale dell’inquinamento, si passerà al modello economico circolare basato fondamentalmente sulle 4R, cioè sulla Riduzione dei materiali, sul loro Riutilizzo, sul successivo Recupero e, se necessario, sul loro Riciclo. In altre parole, il rifiuto non sarà considerato più tale ma sarà una materia prima secondaria. Necessariamente all’economia circolare dovrà essere associata la produzione di energia da fonti rinnovabili (sole, vento, maree, cascate, ecc.), usando come immagazzinamento dell’energia prodotta il gas idrogeno H2, a sua volta ottenuto dall’elettrolisi dell’acqua:

H2O (+ H+ + energia elettrica da fonte rinnovabile) –> H2 + ½ O2

L’idrogeno, il gas più leggero, è un ottimo combustibile: ha una massa molecolare pari a 1/8 di quella del metano CH4 (attualmente usato per produrre energia); a parità di peso, manifesta un potere calorifico inferiore (PCi) più del doppio di quello del metano; dalla sua combustione si ha come prodotto soltanto vapore acqueo H2O, che non è inquinante

H2 + ½ O2 –> H2O

La combustione del metano, invece, produce non solo acqua ma anche anidride carbonica CO2 che, come è noto, produce effetto serra e conseguente aumento della temperatura atmosferica e con i relativi effetti negativi sull’ambiente (fusione dei ghiacciai, alluvioni, ecc.):

CH4 + 2O2 –> 2H2O + CO2

La Commissione europea, sulla base di queste considerazioni appena accennate, ha presentato il Piano per la ripresa  Next Generation EU, adeguato alla ripresa post pandemia Covid-19,  dal valore complessivo di 750 miliardi di euro, di cui il 27,9% – corrispondente a circa 209 miliardi -, spetta all’Italia. Il piano include proposte sulla progettazione di prodotti più sostenibili, sulla riduzione dei rifiuti e sul dare più potere ai cittadini, come per esempio attraverso il diritto alla riparazione. I settori ad alta intensità di risorse, come l’elettronica, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le tecnologie della produzione energetica, le materie plastiche, il tessile, le costruzioni,  usufruiscono di particolare interesse.

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).