Lettera aperta al Presidente Paolo Gentiloni

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Egregio Presidente Paolo Gentiloni,
davanti alla Sua affermazione festosa rilasciata sulla sua pagina Twitter: ” Evviva la Costituzione”, in onore dei 70 anni che oggi la nostra Carta Costituzionale compie, non ho potuto non pensare che forse Lei più che un affermazione avrebbe dovuto farsi una domanda:
È viva la Costituzione?
Perché vede Presidente, mentre Lei è più concentrato a spegnere le candeline e mangiare la torta, distrattamente non si rende conto che non c’è nulla da festeggiare.
La nostra Costituzione è stata in questi ultimi anni, prima dai suoi predecessori ed in ultimo da Lei e dai Suoi Ministri, calpestata, ignorata e non applicata.
Le assicuro Presidente, che quello che Le sto scrivendo non è frutto della mia fantasia, e se proprio Le verrà difficile credermi La invito a cominciare a leggerla la Costituzione e non solo a nominarla.
Questa nostra Carta parla di Diritti e di Dignità gli stessi che ogni giorno ormai da anni nel nostro Paese vengono palesemente ignorati.
Il lavoro è morto così come molti lavoratori, che spinti da una disperazione conclamata e da una dignità calpestata, si sono suicidati. Abbandonati da uno Stato che avrebbe dovuto difenderli in nome di questa Costituzione…
Malati abbandonati nei nostri ospedali come animali, nei corridoi o in fila da giorni nel pronto soccorso perché non ci sono più letti, stanze, reparti.
Le Caritas sono sempre più popolati dai nostri nonni, dai nostri milioni e milioni di concittadini che vivono in povertà assoluta mentre i Suoi colleghi usufruiscono di ogni tipo di beneficio economico.
Per non parlare dei nostri “terremotati”, dimenticati ormai dentro le roulotte al freddo ed al gelo come se il dolore improvviso della perdita di tutto ciò che avevano non bastasse. Ecco Presidente, questi sono solo alcuni degli esempi che provano che la nostra Costituzione oggi purtroppo non è viva.
Oggi Presidente non c’è nulla da festeggiare.
Mentre Lei rimane concentrato davanti al piatto della torta, un Cittadino Italiano Le sta scrivendo una lettera che probabilmente non leggerà mai, anche se dovrebbe perché seppur il Suo mandato ormai è quasi giunto al termine, il tempo per chiedere scusa Le rimane ancora.
Ebbene sì, chiedere scusa a milioni di Cittadini e Cittadine, che in passato hanno lottato, hanno resistito, hanno difeso con le unghie e con i denti la nostra Costituzione, addirittura pagando a caro prezzo con la propria vita.
Evviva (È viva) la Costituzione Presidente?

Ferdinando Tripodi 


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