ANZIO – E’ stata ripresa dalle maggiori testate nazionali la notizia del tredicenne disabile di Anzio che, dopo una vacanza in Scozia insieme alla sua famiglia, si è visto negare l’imbarco in aereo per tornare in Italia a causa della mancata assistenza in aeroporto.

Al termine del viaggio, infatti, dopo aver perso la coincidenza da Francoforte a Roma a causa del ritardo dell’aereo sul quale erano partiti da Glasgow, i cinque componenti della famiglia – moglie, marito e tre figli di 3, 8 e 13 anni, di cui quest’ultimo sulla sedia a rotelle – sono stati lasciati in attesa presso un ristorante dello scalo aeroportuale tedesco, dove aspettavano l’assistenza necessaria per potersi imbarcare sul prossimo volo per il nostro Paese.

Tuttavia, dopo diverso tempo durante il quale nessuno si è fatto vivo, la famiglia si è rivolta direttamente al gate, dove però è arrivata l’amara sorpresa: i cinque sono stati respinti all’imbarco per assenza di personale specializzato per la disabilità.

E, come se non bastasse, alcune ore dopo, intorno alla mezzanotte, tutta la famiglia è stata spedita in un hotel a 30 chilometri di distanza dall’aeroporto tedesco senza il farmaco anti-epilettico del ragazzo, rimasto nei bagagli imbarcati sul volo dove non sono stati fatti salire e al quale non hanno avuto accesso, con anche il centro medico trovato chiuso.

Solo per fortuna il tredicenne non ha avuto una crisi in in quelle ore, riuscendo a fare ritorno a casa in Italia solamente il giorno dopo.


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