Era un pò di tempo che non vedevo-sentivo Massimo Cacciari da me sempre stimato e seguito. Ieri sera (Gruber) però mi ha fatto una certa impressione: il suo essere “incazzato” non era quello d’un tempo cioè gradevolmente sgradito(!) bensì alla pari dello spropositato, bestemmiatore e indecentemente sregolato o maleducato Sgarbi, anche questi persona colta e professionalmente qualificata eppure caratterialmente e televisivamente sgradevolissima, ai limiti della “camicia di forza”! Un Cacciari fuori le righe, protestatario ad oltranza, difensore dei novax in termini ambigui, confusi pur sbracciandosi a dichiarare di essersi vaccinato. A mio avviso per soggetti del genere il discorso può essere questo: consapevoli di essersi creato il personaggio ad esso si sono talmente affezionati da non distinguere più la “persona” (in latino maschera) dal “personaggio”(l’attore senza maschera, autentico sul palcoscenico) cosicché buttandosi a recitare a soggetto, confondendo la persona col personaggio, ne risulta che la loro recita risulti monca nonché avvilente al punto da annoiare e suscitare una biasimevole commiserazione da parte del pubblico! Che poi un filosofo si affidi all’ambiguità mi pare davvero un paradosso, magari la conferma del proverbiale detto che “la filosofia è quella strana cosa con la quale e senza la quale si rimane tale e quale”! Nel caso del Cacciari una “maschera” maligna il cui argomentare nulla ha che fare con la dialettica bensì con la chiacchiera da mercato! (gmaul)
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