“Magari”, una commedia garbata e gradevole che descrive la storia di una famiglia che magari ritorni unita

58

Titolo: Magari

Regia: Ginevra Elkann

Soggetto: Chiara Barzini, Ginevra Elkann

Sceneggiatura: Chiara Barzini, Ginevra Elkann

Musiche: Riccardo Sinigallia

Produzione Paese: Italia, Francia, 2019

Cast: Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Brette Gelman, Celine Sallette, Benjamin Baroche, Oro De Commarque, Milo Roussel, Ettore Giustiniani, Flrinda Bolkan, Giovanni Visentin, […]

La storia di questo film “Magari”, opera prima di Ginevra Elkann, si svolge all’ombra del promontorio, lungo la fascia dunosa di Sabaudia, che fu la sede dell’omerica Maga Circe, e della maga esprime l’incanto e l’arcano. È la storia di tre fratelli, Alma di 8 anni (oro De Commarque), Jean di 15 anni (Ettore Giustiiani) e Sebastiano di età intermedia tra i primi due (Milo Roussel), che si trovano sballottati da Parigi, dove vivono con la madre Charlotte (Céline Sallette), a Roma, dove vive il padre Carlo (Riccardo Scamarcio). I miei genitori si sono separati quando avevo un anno, non li ho mai visti insieme, però so che erano una coppia meravigliosa. Poi, certo, mio papà è così bello che ha sempre avuto tante fidanzate. – confida Alma a Benedetta (Alba Rohrwacher), compagna e collaboratrice di Carlo, nel momento in cui le due entrano in confidenza. Carlo è uno sceneggiatore sui generis, disadattato, squattrinato, privo di regole, incosciente e irresponsabile riguardo la cura dei figli, e non riesce a completare il soggetto su cui sta lavorando se pur aiutato dalla sua amorevole compagna. Ha bisogno di tranquillità e di isolamento e per questo si trasferisce con figli e Benedetta in una casa sul litorale prospiciente il promontorio del Circeo. Qui, a causa del suo lavoro, trascura ancor di più i figli, ma si arrabbia quando viene a sapere che l’ex moglie e i figli professano la religione ortodossa, alla quale si sono convertiti, in seguito al nuovo matrimonio di Charlotte con l’ortodosso Pavel (Benjamin Baroche). La convivenza nella casa a mare, tuttavia, tra padre e figli fa emergere continui dissapori che inducono Sebastiano a farsi del male, che lo costringono ad essere ricoverato in ospedale. E come dice il proverbio non tutto il male viene a nuocere, questo fatto porta Charlotte a venire a Roma per accudire il figlio. La piccola e tenera Alma, che ha sofferto e continua a soffrire ancora per la separazione dei suoi genitori avvenuta quando ancora aveva un anno, in cuor suo sente che magari il padre e la madre faranno pace e ritorneranno a vivere insieme. Il suo sentire è dettato da un profondo desiderio recondito che le conferisce una speranza, quella che la famiglia si ricongiungerà.

Magari è un film condotto con semplicità e con ricercata delicatezza e fa emergere nei figli, che soffrono per il divorzio dei rispettivi genitori, con semplicità e genuinità quella tenerezza che si manifesta più con un comune sentire e con le azioni dettate da esso piuttosto che con le parole.

Magari è un film ben diretto dove ben costruita appare la personalità di Carlo mentre sembra indistinta quella di Benedetta. Ottima la prestazione della piccola Oro De Commarque nel ruolo di Alma, che per la sua genuinità e grazia coglie l’attenzione dello spettatore magari facendone apprezzare la bella interpretazione..

Magari  è stato il film di apertura della 72^ edizione del Locarno Film Festival 2019.

Francesco Giuliano


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteIn Toscana esami diagnostici anche la domenica e la notte
Articolo successivoTerracina. Lettera del sindaco Roberta Tintari ai bambini delle scuole primarie della città
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).