Oltre al danno, la beffa. Mai come quest’anno in Toscana si era vista tanta neve a inizio gennaio, ma le piste non riapriranno nè il 7 nè il 15 gennaio, come inizialmente previsto.
Secondo una nuova ordinanza firmata dal Ministro della Salute, la riapertura degli impianti slitta al 18 gennaio. Nei principlai complessi sciistici toscani, il Monte Amiata e l’Abetone Val di Luce, le piste sono innevate e pronte all’uso, ma per ora rimangono preogativa esclusiva degli agonisti. Alla Doganaccia invece, sono state concluse tutti i lavori di ammodernamento della funivia e la creazione di nuove piste. Nonostante la difficile situazione, gli impiantisti non abbandonano l’entusiasmo “per quello che potevamo, abbiamo investito e stiamo investendo sul futuro, qui sulla nostra montagna. Non molliamo e ci faremo trovare pronti”.
Rimane l’amaro in bocca per impiantisti, albergatori e ristoratori. Si parla di perdite complessive dai 3 ai 4 milioni di euro giornalieri. Il sindaco di Abetone-Cutigiliano, Alessandro Barachini, il Presidente Ristoratori Toscana, Pasquale Naccari, e il coordinatore regionale Simone Giannerini avevano già lanciato l’allarme qualche giorno fa “in questa situazione intere famiglie che vivono di turismo dovranno aspettare almeno fino a Dicembre 2021 prima di poter tornare a lavoro”. Una situazione gravissima, che richiede l’immediato intervento del governo con indennizzi adeguati.
In crisi anche i 300 maestri di sci della Toscana, che già lo scorso anno avevano dovuto interrompersi bruscamente ad appena metà stagione.
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