LATINA – Come riporta il sito Latinatu.it, la Quarta Sezione del Consiglio di Stato si è pronunciata sul ricorso, integrato da motivi aggiunti, proposto da Ecoambiente srl, una delle due società (l’altra è Indeco srl) che gestisce gli invasi nella discarica di Borgo Montello. La società Ecoambiente avrebbe voluto realizzare un impianto di trattamento meccanico biologico nella quarta discarica del Lazio ma fu bloccata da un ricorso al Tar da parte di un’altra società.

Il ricorso a Palazzo Spada era stato presentato da Ecoambiente nel 2018 proprio contro quella pronuncia del Tar e, quindi, contro la Rida Ambiente srl, la società di Fabio Altissimi che gestisce l’impianto di Tmb ad Aprilia. La società di Aprilia aveva presentato istanza al Tar perché la realizzazione di un altro Tmb nella provincia di Latina non avrebbe preso in considerazione il fatto che, come ebbe a dichiarare Altissimi nel 2017, Rida Ambiente è in grado di soddisfare il fabbisogno del bacino pontino in termini di lavorazione del rifiuto.

Ecco che, allora, nel 2017, il Tar, con sentenza n. 12668, aveva accolto il ricorso di Rida Ambiente annullando la determinazione della Regione Lazio – Direzione Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti del 12 febbraio 2015, n. GO1217, recante il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale alla Eco Ambiente Srl. L’autorizzazione contestata da Rida Ambiente costituiva, in sostanza, il lasciapassare a Ecoambiente per la realizzazione del suo impianto TMB.

Ecoambiente, nel suo ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar datata 2017, aveva avanzato quattro censure in ragione di quattro presunte violazioni di legge. Ad essersi costituito giudizio, oltreché a Rida Ambiente, anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Ambiente.

Palazzo Spada, nella sentenza disposta oggi 4 aprile – Presidente del Collegio Raffaele Greco e estensore della sentenza Emanuela Loria – ha respinto le varie eccezioni formulate da Ecoambiente negando ulteriormente l’autorizzazione per l’impianto TMB a Borgo Montello.

“Non può – si legge nella sentenza del Consiglio di Stato – accedersi alla tesi dell’appellante (ndr: Ecoambiente) per cui si sarebbe trattato di “un unico complesso impiantistico”, e quindi ai fini dell’applicazione della vecchia disciplina si poteva (come fatto dalla Regione) considerare già esistenti le discariche gestite dalla odierna appellante senza che rilevasse il mancato avvio dei lavori di realizzazione dell’impianto di trattamento (il quale, peraltro, per quanto sopra detto non aveva neanche ottenuto l’autorizzazione in tempo utile)”.

Palazzo Spada, nella sentenza disposta oggi 4 aprile – Presidente del Collegio Raffaele Greco e estensore della sentenza Emanuela Loria – ha respinto le varie eccezioni formulate da Ecoambiente negando ulteriormente l’autorizzazione per l’impianto TMB a Borgo Montello.

“Non può – si legge nella sentenza del Consiglio di Stato – accedersi alla tesi dell’appellante (ndr: Ecoambiente) per cui si sarebbe trattato di “un unico complesso impiantistico”, e quindi ai fini dell’applicazione della vecchia disciplina si poteva (come fatto dalla Regione) considerare già esistenti le discariche gestite dalla odierna appellante senza che rilevasse il mancato avvio dei lavori di realizzazione dell’impianto di trattamento (il quale, peraltro, per quanto sopra detto non aveva neanche ottenuto l’autorizzazione in tempo utile)”.


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