“Non odiare” descrive il dramma di un uomo attanagliato tra i grevi pregiudizi e l’essere uomo

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Titolo: Non odiare

Regia: Mauro Mancini

Soggetto: Davide Lisino, Mauro Mancino

Sceneggiatura: Davide Lisino, Mauro Mancino

Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi

Produzione Paese: Italia, Polonia, 2020

Cast: Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco, Luca Zunic, Lorenzo Buonora, Lorenzo Acquaviva, Gabriele Sangrigoli,Antonio Scarpa, Cosimo Fusco, Paolo Gioannucci, Maurizio Zacchigna, […]

Simone Segre (Alessandro Gassmann) è un medico chirurgo che, durante una delle sue solite remate in canoa lungo un canale, sente sull’adiacente strada il rumore di un incidente stradale tra due auto, e subito dopo quello di un’auto che si allontana velocemente. Il medico, allora, ne percepisce la gravità e va a soccorrere il malcapitato dell’altra auto rimasto incastrato tra le lamiere e sanguinante. Dopo aver chiamato l’autoambulanza, cerca di bloccare il dissanguamento del ferito ma si accorge che sul petto ha il tatuaggio di una svastica e sul braccio quello delle SS naziste. Lui, che è ebreo e figlio di un medico dentista che è stato deportato in un campo di concentramento nazista durante la seconda guerra mondiale, non se la sente di prestare cura a quell’uomo di stampo nazista che poco dopo muore per emorragia. Colto dal senso di colpa, tuttavia, Simone cerca di espiare la sua meschina condotta rintracciando la famiglia del morto, costituita dalla figlia Marica (Sara Serraiocco), dal figlio adolescente Marcello (Luka Zunic) e dal figlio più piccolo Paolo (Lorenzo Buonora). Marica è una ragioniera che, lavorando presso un commercialista, si è dovuta licenziare per accudire i fratelli, dei quali quello che deve tenere più a bada è Marcello, di estrazione politica neonazista come lo era il padre. Sono tornata da poco per stare con i miei fratelli. Oltre alle pulizie faccio anche il turno di notte in un supermercato, confida a Simone che fa di tutto per assumerla come colf.

Il regista Mauro Mancini esordisce con questo film drammatico, duro e schietto, che usa come strumento di riflessione sull’odio e sulla violenza, fomentati da gruppi extraparlamentari di estrema destra, sull’usura, sul falso cameratismo, sul razzismo e sui suoi effetti deleteri nella società, e soprattutto sulla stupidità umana. E lo fa usando continue espressività smorzate, ripetuti sguardi silenziosi ma eloquenti, riserbi precisi e azioni violente, tutto finalizzato a porre in attesa lo spettatore e al tempo stesso di renderlo partecipe di un fatto, come di tanti altri fatti illeciti che si ripetono quotidianamente, per porlo di fronte ad una realtà che è alimentata da un passato brutale, che bisognerebbe conoscere nella sua essenza disumana e sanguinaria soltanto al fine di rendere migliore il presente. Non odiare ha lo scopo di far vedere che soltanto con il rispetto dell’altro, al di là dei suoi archetipi, si può avere un mondo migliore. E lo fa attribuendo alla sensibilità della donna questa funzione. E lo fa anche con l’aiuto di bravi attori, come Alessandro Gassmann, che veste magnificamente e espressivamente il ruolo di medico ebreo, come Sara Serraiocco, che sviluppa il ruolo di sorella in modo egregio, netto e preciso, e come Luka Zunic che esplicita straordinariamente il carattere di un vero naziskin.

ll film, presentato il 7 settembre 2020 in anteprima alla 35^ Settimana Internazionale della Critica del 77° Festival del Cinema di Venezia, è inspirato ad un fatto di cronaca avvenuto in Germania nel 2010, quando un chirurgo si rifiutò di operare un uomo con un tatuaggio nazista, facendosi sostituire da un collega.

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).