BRUXELLES – La strategia “Farm to Fork” è stata al centro del dibattito della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale che si è tenuta ieri (lunedì 11 maggio 2019) a Bruxelles e alla quale ha partecipato l’eurodeputato Salvatore De Meo (membro effettivo della commissione). Dalla “Fattoria alla Tavola”, questa la traduzione letterale, è la strategia che la Commissione Europea presenterà il prossimo 20 Maggio nell’ambito del Green Deal e con cui intende coinvolgere, in modo attivo, il settore agricolo nel raggiungimento reale di obiettivi di sostenibilità, contribuendo all’agenda europea sul cambiamento climatico nel rispetto dell’ambiente e delle biodiversità e incoraggiando un consumo alimentare sano e sostenibile. Nel corso dei lavori della Commissione, a cui ha partecipato anche Stella Kyriakides, Commissario alla Salute e Sicurezza Alimentare, Salvatore De Meo ha esposto una serie di preoccupazioni: «Questa strategia viene presentata in un momento delicato e particolare in cui l’agricoltura sta soffrendo a causa dell’emergenza Covid e sono preoccupato per le tante aziende agricole europee, per le quali ancora poco è stato fatto dall’Europa, che rischiano di non superare la crisi e di essere ulteriormente appesantite dalle misure attuative di Farm to Fork. Inoltre ho chiesto se, in ragione di un possibile nuovo rischio di diffusione del contagio, è stata valutata la possibilità di adottare a livello europeo un protocollo unico di sicurezza per tutti i lavoratori impegnati in agricoltura che già nel pieno della pandemia sono stati particolarmente esposti al contagio per garantire la continuità dell’approvvigionamento e distribuzione dei prodotti. Sono favorevole ad una strategia in cui si favorisca ulteriore attenzione per il consumatore e per l’ambiente ma non sono d’accordo con alcuni interventi nel dibattito e con chi vuole presentare “Farm to Fork” quale modello alternativo all’attuale sistema produttivo agricolo spesso demonizzato e ritenuto responsabile di danni all’ambiente. Infine ho chiesto al Commissario Stella Kyriakides quale azione intenda intraprendere la Commissione Europea nella strategia dalla “fattoria alla tavola”, per garantire una necessaria armonizzazione europea dell’etichettatura fronte pacco dei prodotti alimentari, in cui si tenga conto delle specificità delle produzioni europee e del corretto valore nutrizionale; entrambi elementi necessari affinché il consumatore non sia fuorviato, ma “fidelizzato” e possa beneficiare di una dieta corretta e bilanciata. In questa direzione spero non si voglia continuare ad accettare passivamente altre iniziative, come il discutibile sistema di etichettatura a “semaforo” denominato Nutriscore, al momento adottato solo su base volontaria da alcuni Stati membri, ovvero uno schema a colori basato su un algoritmo che calcola il punteggio in base alla quantità di nutrienti presenti in 100 grammi di prodotto, attribuendo poi un colore e una lettera per indicare la frequenza di consumo consigliata che, si intuisce facilmente, può generare confusione nei consumatori. Aspettiamo di conoscere le misure attuative della strategia Farm to Fork, ma siamo convinti che bisogna arrivare ad una metodologia comune di etichettatura con la quale indicare al consumatore l’apporto nutrizionale dell’alimento in relazione al fabbisogno giornaliero e soprattutto evitare confusioni e semplificazioni che penalizzano alcune eccellenze alimentari, anche italiane, dietro le quali ci sono storie, tradizione e sacrifici di intere comunità».

 

 

 

 


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