LATINA – Il giorno 23 ottobre, alle ore 18:00 presso la sala convegno San Lidano della Curia Vescovile di Latina, in piazza Paolo VI, si terrà un workshop organizzato dalla Cisl di Latina e Ucid, rispettivamente nelle persone del Segretario Generale Cisl Latina – Roberto Cecere, del Presidente Nazionale del Comitato Scientifico dell’UCID – Riccardo Pedrizzi e del Presidente Nazionale UCID Giovani – Benedetto Delle Site.

Un focus di confronto e dibattito inerente la proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo “La partecipazione al lavoro” promossa dalla Cisl, che ha come obiettivo dare piena applicazione all’Articolo 46 della Costituzione, che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende.

Di partecipazione alle scelte e agli utili delle imprese si parlerà anche con la stampa, invitata a seguire gli sviluppi della raccolta di firme a sostegno della proposta di legge lanciata dalla Cisl. La proposta infatti prevede la partecipazione gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori all’attività di impresa, la sua introduzione produrrebbe innumerevoli effetti positivi: aumento dei salari, più investimenti, lavoro più stabile, maggiore  produttività e competitività, più sostenibilità sociale, meno delocalizzazioni, rendendo i luoghi di lavoro più sani e sicuri e piena coesione sociali.

Roberto Cecere – Segretario Generale Cisl Latina: “Una sfida moderna in una fase cruciale per l’economia – dice Cecere – che può avere un ruolo decisivo sia nelle dinamiche salariale che nel miglioramento delle relazioni sindacali. La Cisl vuole rimettere al centro lo spirito e i contenuti della nostra Costituzione. In particolare, l’articolo 46 prevede che la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende sia un diritto, ben più di una semplice facoltà, da concretizzarsi in conformità alla legge e in armonia, non in conflitto, con le esigenze della produzione.”

Sulla stessa linea anche Riccardo Pedrizzi, che cita un verso di un famoso cantante scomparso, Giorgio Gaber, “la libertà è partecipazione”, per ribaltare il concetto: “La partecipazione è libertà, del lavoratore, di condividere scelte e responsabilità, ma anche gli stessi profitti della sua impresa, e del datore di lavoro di calibrare la sua azienda su una dimensione umana di impegno, stimolo e condivisione che rappresentano il valore aggiunto della crescita e della ricchezza nazionale”. Pedrizzi fa riferimento anche alla Dottrina sociale della Chiesa: “Poiché è ormai unitamente riconosciuto che la risorsa umana è il bene più importante per l’impresa e che l’uomo deve essere al centro della nuova economia, la partecipazione, mai come ora, può diventare fattore di rafforzamento della coesione sociale, della competitività e, soprattutto, di benessere per i lavoratori”. Pedrizzi ricorda come già Leone XIII nella “Rerum novarum” nel 1891, affermasse: “Allo scioglimento della questione operaia possono contribuire molto i capitalisti e gli operai medesimi, con istituzioni ordinate a porgere opportuni soccorsi ai bisogni e ad avvicinare ed unire le due classi tra loro…”, fino a Benedetto XVI nella sua insuperabile enciclica “Caritas in Veritate” e allo stesso Papa Francesco in una molteplicità di suoi documenti.

Oggi perciò il principio partecipativo si pone come strumento fondamentale per realizzare un capitalismo sociale europeo che sappia superare la crisi ed offrire il massimo di benessere a tutti i protagonisti dell’impresa”, conclude Pedrizzi.


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