ROMA – “La legge di Bilancio per il 2022, secondo la legge di contabilità dello Stato, andava presentata alle Camere, come sempre, entro il 20 ottobre scorso, per dare a entrambi i rami del Parlamento i tempi necessari ( per prassi un mese a ciascuno) per esaminarla, proporre modifiche ed emendarla. Questo non è ancora avvenuto e si presume , che nella migliore delle ipotesi, non avverrà prima della prossima settimana. Va pertanto stigmatizzato sia il comportamento del governo che il silenzio, incomprensibile, dei partiti politici che avrebbero dovuto quanto meno investire del problema i presidenti di Camera e Senato”.

Lo dichiara Riccardo Pedrizzi, già presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, secondo cui “la strozzatura e la ristrettezza dei tempi di discussione parlamentare implica un vulnus sia sul piano formale, per i termini di legge indicati dalle norme sulla contabilità generale e non rispettati, che dal punto di vista politico, perché di fatto viene offesa e violata la sovranità del parlamento, rendendo di fatto irrilevante il suo ruolo nel varo di una Manovra mai così importante come quest’anno”.

Secondo Pedrizzi, “i partiti dovrebbero sollecitare i vertici delle due Camere sulla velocizzazione dell’iter di approdo della Legge di Bilancio alle Camere e non limitarsi a incontri più o meno informali con il premier in sedi che non sono quelle deputate ed idonee alla discussione pubblica e trasparente sulla programmazione delle attività economiche e finanziarie dello Stato”.


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