ROMA – Si è vista portare via il figlio dell’ex compagno che, per terrorizzarla, ne ha inscenato la morte facendole credere di aver occultato il corpo in un cantiere abbandonato. I fatti si sono consumati a Roma dove un 34enne originario del Perù è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona. Il tutto è iniziato dopo una discussione avvenuta in casa la sera del 25 agosto scorso tra il 34enne e l’ex compagna e madre del bimbo. L’uomo ha portato via con sé il figlio di cinque anni facendo perdere le sue tracce. Dopo essersi allontanato trascinando via il bambino che piangendo chiedeva di poter tornare dalla mamma, ha vagato per la città, nascondendosi in rifugi di fortuna, fino ad arrivare nel quartiere San Basilio, dove ha trovato appoggio da un connazionale.

Il 34enne, dopo poche ore dalla fuga, ha quindi telefonato all’ex compagna facendole credere di aver ucciso il figlio e aver nascosto il cadavere in un cantiere abbandonato. Quindi ha preteso ossessivamente una confessione sulle reali motivazioni della fine della loro storia, in cambio di informazioni sulla posizione del piccolo. Gli investigatori dalla IV Sezione della Squadra Mobile di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e allertati dalla donna, non hanno abbandonato l’ipotesi che il bambino potesse essere ancora vivo battendo giorno e notte i quartieri frequentati dal 34enne peruviano. È stato analizzato ogni indizio utile, nonostante la madre avesse ricevuto su WhatsApp la terribile foto del figlio esanime a terra, in un luogo imprecisato, tra i calcinacci.

La frenetica e ininterrotta attività di indagine, che ha visto coinvolto un ingente numero di investigatori della Squadra Mobile e del V Distretto del Prenestino, ha consentito di individuare il peruviano, arrestato in flagranza per il reato di sequestro di persona, in un fabbricato a San Basilio, dove si era nascosto con la complicità di un suo amico. Gli investigatori hanno ritrovato anche il bambino che, ancora scosso, ha subito chiesto di tornare dalla sua mamma. Stremato e affamato, è stato immediatamente visitato dai sanitari per verificare il suo stato di salute. Il connazionale e amico dell’arrestato è stato denunciato in stato di libertà e dovrà rispondere del reato di favoreggiamento personale. Per il 34enne peruviano, invece, nella serata di venerdì si sono aperte le porte del carcere, dove è giunto accompagnato dagli agenti della Polizia di Stato che lo hanno arrestato.


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