E’ indubbio che questo maledetto virus ha comportato anche qualche vantaggio o ripensamento compresi i social e/o FB. A parte l’esecrabile uso e abuso -sconveniente o blasfemo-che gli sconsiderati o imbecilli ne fanno,ancor più in questo frangente si rivelano positivamente strumentali allo scambio di opinioni o dubbi,quindi alla socializzazione specie nella triste circostanza attuale dimezzata o impedita. In definitiva questo mezzo va configurandosi come un veicolo o supporto di comunicazione assolutamente popolare. A.Asor Rosa nel suo ormai mitico “Scrittori e popolo. Saggio sulla letteratura populista in Italia” (1965-69) lanciò il concetto di “populismo” positivamente inteso,dunque, di una trasmissione-diffusione popolare della cultura, della funzione civile dell’intellettuale e della stessa cultura; per certi aspetti l’uso appropriato di FB assolve a detta funzione. Una questione,dunque, di linguaggio oltre che di contenuti perciò non condivido il rifiuto o la resistenza di quanti si astengono dal praticarlo-frequentarlo: questione di privacy o piuttosto di snobismo, intellettualismo?! Per carità, ognuno è padrone di scegliersi gli ambiti o gli strumenti che meglio crede ma in fatto di lingua e rapporti sociali delle due una: o ti metti sulla strada maestra o su quella “privata”! Linguisticamente ragionando o la lingua ufficiale (Manzoni) o il dialetto (Porta)! Per quel che mi riguarda mi rivolgo ai pochi che hanno la fantasia di leggermi (i figli contestano la lunghezza e la densità dei miei post, vale a dire una “condensa”!) siano essi colti,semicolti o no! Finora ho avuto modo di corrispondere con persone intelligenti e stimabili che mi hanno dato interessanti spunti o di riflessione,di critica e autocritica spesso inaspettati. Rifuggire a priori da FB,quindi, per pregiudizio o semplicemente per insofferenza a mio avviso significa sottovalutare un modo-mezzo di comunicazione popolare. Per analogia risalgo ai mitici varietà o avanspettacoli, “cialtroneschi” o scollacciati quanto si vuole eppure espressione di un gusto, di una comunicazione assolutamente alla portata di tutti,popolari appunto, peraltro,una grande scuola per non pochi grandi,futuri attori (la Magnani,Sordi, Totò,altri). Non intendo certo istruire né impartire lezioni,comunque, se anche per sbaglio qualcuno “acchiappa” qualcosa in merito a certe citazioni,osservazioni o indicazioni tanto di guadagnato per chiunque,almeno credo, dai colti in giù! Questo il senso e il concetto di “populismo” secondo Asor Rosa. Mi piacerebbe chiedergli se l’accostamento da me compiuto con l’avanspettacolo sia un azzardo,un paradosso o una semplice c…..! (gimaul)

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