Per avere l’autorizzazione per il vaccino di AstraZeneca e Oxford bisognerà ancora aspettare: la doccia fredda arriva dal vice direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco, Noel Wathion, che in un’intervista al quotidiano belga Het Nieuwsblad ha definito “improbabile” un via libera dell’Ema a gennaio. “Non hanno ancora fatto domanda”, ha aggiunto Wathion, sottolineando che “servono altri dati sulla qualità del vaccino”. Secondo l’analisi dello studio sul protocollo della Fase 3 (pubblicato sul sito clinicaltrials.gov che rende pubblici tutti i dati sulle sperimentazioni cliniche), ci sono stati errori metodologici nella prima sperimentazione del vaccino di AstraZeneca e Oxford. Questa sarebbe la ragione dietro al probabile rinvio deciso dall’Ema. Il problema “non sembra riguardare problemi correlati alla sicurezza, ma piuttosto all’efficacia valutata con un protocollo poco lineare“, rileva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. Nel frattempo, l’ente regolatore della Gran Bretagna, Mhra, dovrebbe autorizzare a breve il farmaco e gli inglesi sperano di poter cominciare la distribuzione già il 4 gennaio. Una notizia che aveva fatto sperare anche l’Europa: dopo l’avvio della vaccinazione con le fiale di Pfizer, è atteso per il 6 gennaio anche il via libera dell’Ema al farmaco realizzato da Moderna.

L’Unione europea acquisterà altri 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer e BionTech – Nel frattempo, l’Unione europea ha deciso di acquistare altri 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer e BionTech. A dare l’annuncio è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con un post su Twitter. “Avremo in totale 300 milioni di dosi di questo vaccino, che è stato giudicato sicuro ed efficace e che già viene usato per vaccinare le persone in tutta l’Ue. Seguiranno gli altri vaccini”. Anche il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha supportato la scelta: “Giusta la decisione di acquistare altri 100 milioni di dosi del vaccino contro la Covid-19 sviluppato da Pfizer e BionTech, oltre ai 200 milioni iniziali – ha scritto su Twitter – È l’unico già autorizzato e in distribuzione“, ha sottolineato.

“Per l’Italia il vaccino di AstraZeneca e Oxford renderà tutto più semplice”: l’hub di Pratica di Mare – Le parole del vice direttore esecutivo dell’Ema sono una brutta notizia in particolare per l’Italia. Il vaccino di AstraZeneca e dell’Università di Oxford è sviluppato in collaborazione con l’azienda italiana Irbm di Pomezia. “Il vettore virale è prodotto a Pomezia, nell’impianto Irbm, l’infialamento avviene ad Anagni e la conservazione delle dosi non ha bisogno di temperature a 75 sotto zero. Vuol dire che per noi, sfruttando Pratica di Mare come hub, sarà tutto più semplice: produzione, distribuzione, conservazione”, spiegava lunedì il ministro della Salute, Roberto Speranza. Lo stesso Speranza aveva sottolineato perché per l’Italia è cruciale il via libera al vaccino di AstraZeneca e Oxford: “Se arriva subito al traguardo, entro il primo trimestre si aggiungeranno altre 16 milioni di dosi, che corrispondono ad altre 8 milioni di persone vaccinate. Risultato finale: noi già dal primo aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico”.

( Fonte Il Fatto Quotidiano )


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