Quadrato intorno a Draghi!
Mentre Ursula presidente del Consiglio europeo, incerta se ricandidarsi, sente il dovere di puntellarsi con una personaggio di sicuro prestigio come Mario Draghi, avessi sentito qualcuno, di quelli che lamentano l’assenza di un federatore come a suo tempo Prodi, mettere in guardia contro questa semplice cooptazione a titolo personale ed ai pericoli di attacchi frontali come quelli che un avanguardista come Salvini ha rivolto al nostro commissario Gentiloni rendendogli più difficile la mediazione per tutelare al meglio gli interessi dell’Italia nell’ambito di quello generale europeo. No a questo ruolo di consulenza il più esposto agli attacchi dei kamikaze di tutta Europa. Se Draghi si affacciasse sulla scena europea forte di un mandato popolare che lo abiliterebbe a tutti ruoli grande riserva in questa fase costituente di un’Europa più solidale e perciò stesso più federale. Ho apprezzato la scelta della Schlein di sostenere Cappato nel collegio di Monza anche se con modalità non collegiali a sua stessa difesa contro un dissenso di base da convincere tutti insieme per l’alto valore simbolico e politico della scelta. Il valore aggiunto della segretaria è proprio lì nella rivendicazione del rispetto dei diritti e dei doveri incentrati sulla salvaguardia della persona senza discriminazioni. Se in occasione come questa non si tenta di rilanciare un campo largo quando? L’adesione in extremis dei 5stelle dà ragione di una iniziativa anticipatrice della segretaria. Perché non provarci ad un livello più alto avendo l’uomo giusto per il posto giusto in Europa? Perché non tentare di ricomporre il campo largo intorno a Draghi, a chi ci sta sapendo che ameno di sorprese da escludere, il nostro razzo va in orbita in maggioranza a tutela di tutto il Paese? Chi ha interesse, a meno che sia cieco, che continui questa rincorsa dissennata a chi è più rappresentativo tra PD e 5stelle? E lo stesso accade tra Renzi e Calenda, tutti vogliono un unico centro e lo frantumano in tanti centrini. La soluzione unificante intorno a Draghi in questo momento va in direzione di non perdere nemmeno un voto alternativo alla destra per non raggiungere il quorum alla semplice constatazione che se non ci sono poli alternativi un centro non potrà mai diventare l’ago della bilancia ma solo una riserva aurea per la sopravvivenza di una maggioranza sempre più dissonante. A chi convengono questi duelli rusticani non certo al Paese stanco di promesse a vuoto, il cui astensionismo è destinato a crescere per disaffezione e resa a qualunque avventura!
Rodolfo Carelli
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