Subito dopo l’occupazione dell’Austria, Hitler sollevò il problema dei tre milioni di tedeschi presenti entro i confini della Cecoslovacchia, nella regione dei Sudeti. Per esaminare la questione fu convocata a Monaco (il 29 settembre 1938) una conferenza a quattro. Ad essa parteciparono Hitler, Mussolini, Chamberlain e Daladier, primo ministro francese. In quella sede si decise, senza interpellare il governo della Cecoslovacchia, che essa doveva cedere al Terzo Reich un territorio di 28 345 Km quadrati, popolata da 2.800.000 tedeschi e da un milione di cechi. (https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/i-campi-di-concentramento-nel-novecento/la-maturita-del-sistema-nazista/loccupazione-dellaustria-e-della-boemia). La Crimea già annessa (2014) si estende per circa 27000 km2, casualità?
Nel discorso pronunciato al suo ritorno da Monaco, Chamberlain proclamò: “Credo che sia la pace per il nostro tempo”. Si trattava di un’illusione. Hitler, infatti, proseguì nel suo espansionismo: il 16 marzo 1939, la Germania occupò anche Praga e il resto della Boemia, ponendo fine all’indipendenza della Cecoslovacchia.
(https://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/per-approfondire/formazione-pdc/viaggio-visivo/i-campi-di-concentramento-nel-novecento/la-maturita-del-sistema-nazista/loccupazione-dellaustria-e-della-boemia).
E’ dunque oggi, tutto una farsa? Possibile, ma a volte la storia insegna.
E dunque necessita cercare il giusto, non il consenso. Ed in questo concordo con il Prof. Crepet.
Personalmente non mi fido di quanto sta accadendo in Europa, e la paura è tanta.
Con le cancellerie immobili, con emeriti professori specializzati in analisi politiche, che predicano la pace, ma senza specificare nel dettaglio o non migliori soluzioni. E’ dunque una soluzione sarebbe, accettare l’annessione di detti territori, oggi? E se poi le annessioni si dovessero susseguire? Crimea 2014 docet. Iddio mai voglia che ciò accada, ma il dubbio è forte ed insistente.
NECESSITA CERCARE IL GIUSTO, NON IL CONSENSO.
Certo non posso affermare di rivestire un ruolo politico o da Statista, o tantomeno di essere un analista di fama od un professore cattedratico.
Pur tuttavia credo che i dubbi espressi, possano essere assolutamente condivisi.
Credo che un campanello d’allarme vada suonato, a che politici, Statisti, uomini intellettuali si decidano.
Oltre ad una crisi economica, si gioca il nostro futuro, la nostra dignità, la nostra:
LIBERTA’, merce non presente al mercato, ma insita nel nostro DNA.
O sbaglio? BASTA LITIGI……
Con la stima di sempre,
Marco Isone
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