“Racconti pandemici” è una molteplice narrazione poliedrica della realtà pandemica Covid-19, predittiva di una “socialità limitata”

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Racconti pandemici – Ricordi Testimonianze Riflessioni per le generazioni future” è il titolo del libro edito (ISBN 978-88-32145-02-1) in prossimità delle festività natalizie 2021, la cui realizzazione, curata da Antonio Polselli, è frutto del patrocinio di Antimo Di Biasio, Presidente della Libera Associazione Culturale CIVICART, e dello sponsor Metal Wartung S.r.l.s di Latina.

Al fine di raccogliere testimonianze e riflessioni sul tema della pandemia Covid-19 relative al territorio pontino, Antonio Polselli ha provveduto con dedizione, passione e incessante impegno ad assemblare vari racconti, da cui ha avuto origine una miscellanea singolare e suggestiva determinata dalla molteplice narrazione poliedrica di avvenimenti vissuti e di considerazioni nell’ambito drammatico che ha stravolto tutti e che è a tutti noto. Ne sono emersi stati d’animo, opinioni, idee, sensazioni, emozioni, sentimenti e quant’altro, prodotti dalla commossa e scossa coscienza di un popolo intero, che ha visto e vede tuttora la propria socialità “limitata” e sovrastata da un’irrazionalità incontrollabile di governanti, giornalisti, tuttologi, ecc., e di governati. E che sono, in modo eccellente, attestati da trentasei variegati e originali racconti e da nove componimenti poetici, elaborati complessivamente da trentanove autori, di cui venti donne, di diversa formazione culturale, che con impegno e sagacia ne hanno permesso l’epilogo.

Racconti pandemici ha ricevuto la collaborazione di Vittorio Cotesta, già professore ordinario di Sociologia presso l’Università “Roma Tre”, che ne ha scritto la prefazione dal titolo significativo “La pandemia e il mutamento sociale”, da cui si evince, per un verso, la rilevazione dei cambiamenti prodotti  dalla pandemia nella vita delle persone e, per un altro verso, l’analisi per cercare di capire se la pandemia stesse generando cambiamenti strutturali nella storia dell’umanità.

Racconti pandemici ha avuto anche il contributo di Rino Caputo, professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Roma “Tor Vegata”, che ha concluso il libro con la sua postfazione, da cui si desume che per «le future generazioni» sarà proprio questa scrittura di «racconti pandemici» a cementare il senso dell’appartenenza e della continuità.

Racconti pandemici è nel complesso un atto d’amore, che sgorga da vicende realmente vissute che riguardano il territorio pontino e dintorni ma che per la loro peculiarità manifestano valore universale.

Racconti pandemici è comunque un atto d’amore sia perché unisce come una ragnatela invisibile coloro che, grazie alla propria spigliatezza, al proprio punto di vista, al proprio vissuto, alla propria sensibilità, alla propria libertà di pensiero, alla propria visione del mondo, al proprio ingegno, alla propria estrazione culturale, hanno concorso alla sua realizzazione, sia perché, nel contempo, esprime il sentire comune condiviso univocamente da un popolo intero.

L’eccezionale bellezza di Racconti pandemici è nell’esplicitarsi, dunque, come atto d’amore e «ogni atto per cui – come sosteneva Platone nel Simposio -, qualcosa passa dal non essere all’essere è poiesis», è poesia, è creazione di parole dense di umanità.

Raccomandando di leggere Racconti pandemici, libro di grande attualità, mirabile, originale, eclettico, sorge spontaneo un sentire su di esso attraverso una citazione dello scrittore Vitaliano Brancati, in Paolo il caldo: «Ho l’impressione che quello che noi chiamiamo presente sia la coscienza che abbiamo di uno spazio limitato della realtà. La realtà è smisurata, immobile ed eterna. Noi passiamo, come i ciechi, la punta del dito sulla riga dei fatti e ogni volta che ne percepiamo uno, diciamo che sta accadendo. Ho l’impressione che la mia futura giovinezza, la mia maturità, la mia vecchiezza e la mia morte esistano già e da sempre, e che io me ne vada accorgendo progressivamente. La successione del tempo è l’incapacità di raccogliere tutto in un solo sguardo: la realtà penetra a goccia a goccia nel nostro essere».

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).