L’approvazione finale da parte del consiglio dovrà arrivare entro il 31 marzo. Una corsa contro il tempo, partita con la costituzione di una commissione speciale, sviluppata poi in giunta e che terminerà in aula consiliare. Si accende il dibattito sul bilancio del Lazio, proposta di legge che si compone di 7 articoli e 20 allegati e che rappresenta le previsioni finanziarie dei prossimi tre anni. A farla da padrone, il disavanzo da 216 milioni di euro nel settore sanitario fatto registrare nel quarto bimestre 2022. Sullo sfondo, lo spettro di un nuovo commissariamento della sanità e l’innalzamento dell’irpef, eventi che andrebbero a pesare sulle tasche di tutti i cittadini laziali.
Bilancio tecnico
Sin dal suo insediamento alla Pisana, il presidente Francesco Rocca ha premesso che questo bilancio sarà “prevalentemente tecnico” e che la mano del centrodestra si vedrà entro l’estate con l’assestamento. Intanto, per quanto riguarda la legge di bilancio che verrà approvata, prevede un adeguamento delle aliquote dell’addizionale regionale irpef al rialzo dell’1,6%. Il livello massimo del 3,3 per cento riguarderà quindi tutti gli scaglioni, tranne quello più basso. Una decisione che, nei giorni scorsi, era stata contestata dalle parti sociali, preoccupate dell’innalzamento della pressione fiscale sulle famiglie.
Disavanzo
L’assessore al bilancio, Giancarlo Righini, nel corso della sua relazione ha voluto sottolineare come questo bilancio sia “l’avvio di un processo di analisi e valutazione della spesa, finalizzato a ridurre in futuro, superata la fase presente, la pressione fiscale sui cittadini del Lazio e anche a favorire lo sviluppo economico”. Il disavanzo sanitario di 216 milioni sarà quindi coperto con l’extragettito derivante dalla massimizzazione delle aliquote. Entrando nel dettaglio della legge, l’articolo 5 fa riferimento alla questione dell’indebitamento che, nei prossimi anni, dovrà essere contenuto, così come indicato dalla Corte dei conti.
Discussione generale
La discussione generale in consiglio si è già conclusa. Le opposizioni hanno sollevato dei dubbi ma, riconoscendo anche lo scarso tempo a disposizione del presidente Rocca e dell’assessora competete, Giancarlo Righini, non hanno voluto “affondare il colpo”, riconoscendo la situazione complicata nella quale si è trovata la nuova maggioranza.
Fondo Sanitario Nazionale
L’ex assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, ha voluto però sottolineare che “i 216 milioni di euro rappresentano l’1,5 per cento del fondo sanitario, ma questo non deve essere alla base di valutazioni per l’aumento della pressione fiscale”. Sull’ipotesi di ritorno al commissariamento della sanità regionale, D’Amato è stato molto chiaro: “Non vi sono i presupposti ed ecco perché deve essere finanziato il Fondo sanitario nazionale. Sul tema degli investimenti non ho sentito parlare dello stato dell’arte dei fondi del Pnrr, che servono a rafforzare la rete sociosanitaria territoriale; eravamo al 50 per cento del raggiungimento degli obiettivi, aspettiamo di sapere a che punto siamo”, ha concluso D’Amato.
Economia devastata
Massiliano Valeriani del Pd ha voluto ricordare “che nel 2013 abbiamo trovato davvero un’economia devastata, una massa gigantesca di debiti pari a 22 miliardi, avevamo un default non teorico ma scritto dalla Corte dei Conti”. Per questo, l’ex assessore della Giunta Zingaretti ha chiesto “maggiore onestà intellettuale perché alcuni indici economici sono drogati rispetto al biennio precedente, in cui abbiamo vissuto un dramma e, nonostante ciò, abbiamo distribuito risorse alle imprese e alle categorie”.
Stop emendamenti
Le opposizioni, per accelerare i tempi anche in un’ottica di collaborazione, non hanno presentato emendamenti. Rimane, però, il giudizio politico “sul mancato rifinanziamento del fondo taglia tasse: avete deciso due volte di non rifinanziare quel fondo, ripristinando l’addizionale irpef e non avete inserito una progressività. Questa è una scelta politica” ha attacco Marta Bonafoni, intervento condiviso anche da Alessandra Zeppieri di Polo Progressista.
Coperta corta
Di “coperta corta” ha parlato Cosmo Mitrano (FI): “Vero che i pagamenti della Regione sono celeri ormai, come fatto notare dalle opposizioni, ma anche questo ha un costo, perché lo si fa grazie al fondo anticipazione liquidità. Vero anche che può essere tentata una rinegoziazione di questo fondo, ma la cosa avrebbe dei tempi lunghi”. Mitrano ha poi detto che “le entrate a libera destinazione sono appena tre miliardi di euro, quindi ‘la coperta è corta’, per quanto riguarda gli investimenti. La mancanza di un fondo per la riduzione della pressione fiscale è quindi una necessità, al momento, ma in futuro si lavorerà per riattivarlo”.
“Siamo tutti consapevoli che il momento è difficile – ha esordito il capogruppo della Lega, Orlando Tripodi – e richiederà probabilmente decisioni impopolari, ma questo servirà a rilanciare la Regione, specie nel campo della sanità che ne ha assoluta esigenza”. Per questo motivo, Tripodi ha espresso la piena condivisione per la scelta di approvare un bilancio “tecnico” e di rinviare all’assestamento le misure più importanti.
Rischio commissariamento
Daniele Sabatini, capogruppo di Fdi, ha ricordato, ancora una volta, il divieto assoluto da parte della Corte dei conti di accedere a nuovo debito. “Non è possibile fare in dieci giorni quello che l’amministrazione precedente non è riuscita a fare in dieci anni” ha detto Sabatini che ha poi risposto ad alcuni temi posti dai consiglieri di opposizione: “Leodori e D’Amato non fanno bene a rivangare questioni di 15 anni fa. Nessuno di noi fa un buon servizio così. Auspico che questa legislatura apra davvero una pagina nuova. Ci siamo assunti la responsabilità di scongiurare l’esercizio provvisorio e abbiamo fatto un lavoro di grande sintesi, senza rinunciare al doveroso confronto con le parti sociali. L’indebitamento della Sanità ci pone di nuovo di fronte al rischio del commissariamento poichè non c’è stato controllo sulla spesa, in particolare su quella delle aziende ospedaliere”.
Replica finale
A chiudere la seduta è stato l’assessore al bilancio, Giancarlo Righini. “Abbiamo voluto mettere in sicurezza il funzionamento della Regione – ha spiegato – ora cercheremo le risorse necessarie per rifinanziare il fondo per l’abbattimento della pressione fiscale. Il Lazio per troppi anni non è stato credibile nel rapporto con gli organismi di controllo. Con questa manovra abbiamo voluto voltare pagina”. Non ci sono, invece, i fondi necessari per rendere strutturali i costi della sanità sostenuti durante la pandemia: “Serve uno sforzo maggiore: il Lazio deve avere ancora 100 milioni per le spese della pandemia, c’era l’impegno del governo Draghi. Solleciteremo il nuovo esecutivo, ma non si può pensare che, vista l’alta presenza di ministri della nostra Regione, ci sarà automaticamente un occhio di riguardo per noi”.
Soluzione tecnica
Ha commentato la manovra anche la consigliera del Pd Eleonora Mattia, presidente del Corecoco. “Credo- ha detto Mattia – che si debbano superare le contrapposizioni prettamente politiche ed avviare una interlocuzione con il governo nazionale al fine di rendere rinegoziabili i mutui contratti dalla Regione Lazio sulle anticipazioni di liquidità. In questo modo riusciremmo a congelare il rimborso della quota capitale a carico della Regione ed evitare un aumento dell’irpef che sarebbe un salasso per le famiglie”.
(Fonte Roma Today )
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