LATINA – Nessuno dei colleghi ci voleva credere. Roberto De Vita, 57 anni, tecnico radiologo, è agli arresti domiciliari perché accusato di esercizio abusivo della professione medica e violenza sessuale aggravata, commessa nei confronti di due minorenni. In questi anni mai un sospetto, mai un atteggiamento particolare, tale da lasciare dubbi. Una persona corretta e irreprensibile. Eppure la realtà era molto diversa e alcune prove, purtroppo, lo confermano in modo drammatico.

Le indagini sono state  coordinate dalla Procura  di Latina e sono state svolte dai poliziotti della II^ Sezione della Squadra Mobile, addetta ai reati contro la persona in danno di minori e reati sessuali.

In particolare, lo scorso mese di dicembre, una di queste si recava presso il Poliambulatorio Distretto 2 della ASL di Latina, in piazza Celli,  per sottoporsi ad un esame radiografico. Nel corso della visita, svolta dal tecnico radiologo, che nell’occasione assumeva atteggiamenti tali da presentarsi come medico, la minore denunciava di essere stata costretta a spogliarsi, rimanendo solo con le mutandine e venendo toccata dall’indagato in prossimità del pube e dei seni.

Inoltre, la vittima riferiva di avere avuto il sospetto di essere stata filmata da un telefono cellulare, posizionato su uno scaffale, con l’obiettivo rivolto in direzione del lettino medico; i sospetti della giovane trovavano conferma in seguito alla perquisizione svolta presso l’abitazione dell’ indagato.

L’attività delegata dalla Procura di Latina permetteva il ritrovamento di tre telefoni cellulari, tra cui quello descritto dalla ragazza in sede di denuncia ed un computer portatile, poi sottoposti a sequestro.

Dall’analisi del telefono cellulare, non solo è emerso il video dello scorso dicembre ritraente la minore,  ma altresì numerosi altri filmati riguardanti altrettante pazienti femminili parzialmente nude, su cui la Squadra Mobile di Latina sta compiendo ulteriori indagini al fine di individuare altre ragazze coinvolte.

In effetti, da una prima attività di riscontro, è stata individuata un’altra giovane, minore all’epoca dei fatti: la ragazza, identificata attraverso la visione dei filmati, racconta come in due distinte occasioni, nel febbraio 2018 a Sabaudia (LT) e nel mese di marzo successivo a Latina, l’ indagato l’aveva sottoposta, sempre qualificandosi come medico, a delle vere e proprie visite, durante le quali l’aveva più volte palpeggiata nella zona vaginale.

Il capo della squadra mobile di Latina, Giuseppe Pontecorvo, fa appello a coloro che hanno eseguito radiografie con quel tecnico di presentarsi in questura, senza timori,  per denunciare eventuali abusi subiti.

Alla ASL bocche cucite. Nessun commento da parte della direzione. Questa è l’ultima settimana di lavoro a Latina per il direttore generale, Giorgio Casati, al timone dell’ASL pontina.  Dopo 5 anni viene trasferito per andare a dirigere l’ASL Roma 2.

Questo arresto è stato come una bomba. Una persona che non aveva mai dato sospetti. E invece episodi terribili, di una mente che appare malata .Un fulmine che ha colpito l’intera azienda sanitaria pontina e che lascerà dei segni e delle ferite.


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