Passano il testimone i ragazzi dell’associazione Sabaudia Culturando e dell’Istituto Pangea Onlus.

I primi lasciano il duplice servizio svolto per ben dieci anni presso il Centro di Documentazione “Angiolo Mazzoni” e il Museo “Emilio Greco”, i secondi la gestione del Museo del Mare e della Costa “Marcello Zei. Attività affidate, previa gara ad evidenza pubblica, ad una società di Roma.

Un impegno assunto ed espletato sempre con passione, competenza e professionalità, tali da contribuire, in misura determinante, con il loro ineccepibile, entusiastico lavoro, speso nel campo della ricerca, nonché nei servizi di accoglienza, assistenza e guida resi ai visitatori, ad ampliare, non solo in provincia, la considerazione del Polo Museale di Sabaudia.

Ed ieri, nel giorno dell’addio, ecco il post social di commiato dei due sodalizi alla cittadinanza.

“Da domani – scrive l’Istituto Pangea – non saremo più noi a gestire il museo, la didattica e i profili social su Facebook e Instagram. Vi ringraziamo per l’entusiasmo e per averci seguiti in così tanti.
‘Ricerca e divulgazione sono la condizione necessaria per tutelare il territorio’ diceva Marcello Zei.
La continua esplorazione alla ricerca dei segni lasciati dall’uomo e la passione per il mare e i segreti che custodisce sono solo alcune delle caratteristiche che lo hanno contraddistinto e lo hanno reso una figura di riferimento per tutto il territorio Pontino.
Molti dei tesori della sezione archeologica e paleontologica arrivarono a Zei per fiducia perché stimato è conosciuto tanto dai ricercatori quanto dai pescatori. I reperti rimasti incagliati nelle reti o che affioravano nei campi insieme a molto altro e diverse collezioni di privati vanno a formare quello che è il patrimonio del museo”.

“Con oggi finisce la nostra presenza al museo Emilio Greco ed alla biblioteca comunale – si legge invece sulla pagina facebook di Sabaudia Culturando -. Il nostro impegno e la nostra passione per la cultura, invece, non terminano qui!
Ringraziamo tutti i dipendenti comunali che, in questi 10 anni, hanno lavorato con noi.
Abbiamo fatto tanta strada, tante iniziative, tante ore passate tra libri, carte, statue…
Il nostro motto è ‘la cultura è apertura’ e noi, chiudiamo un portone, ma brindiamo alle nuove iniziative e strade che ci aspettano!”.

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