Grandioso,meritorio e meritevole. Assolutamente didattico. Ogni insegnante dovrebbe apprendere da lui l’arte di insegnare: non si chiede di essere attori,ovviamente,ma di saper “leggere e interpretare”,non solo, ma soprattutto di non esimersi dal leggere i testi di grandi autori senza censurarli. Ricordo che quando insegnavo fui chiamato dal preside il quale,con un certo imbarazzo, mi chiese se era vero che leggessi agli alunni il Catullo “pornografico”! Replicai che non poteva permettersi di considerare quel poeta uno sporcaccione! Importante la lezione di Benigni sul sesso “sacro”, sul sano realismo che sottende tanta poesia. Mi ha ricordato Dario Fo quando nel suo glorioso “Mistero Buffo” mise alla berlina il famoso contrasto di Cielo D’Alcamo (Rosa fresca aulentissima), purgato nelle antologie scolastiche (praticamente lei titubava se dargliela o no!) precisando l’alterazione purgata del nome originale “ciullo” (il membro virile) purgato in Cielo, santo cielo! A tutt’oggi non mi risulta che a scuola i docenti leggano “La Ninetta del verziere” di Carlo Porta, una poesia saporita e piccante, di fatto uno straordinario monologo teatrale,ovviamente, non contemplato nelle antologie. Benigni avrebbe ormai l’età e il cursus honorum per essere promosso ministro della (per me sempre) Pubblica Istruzione! Sbaglierò ma ho percepito che il pubblico ieri sera era alquanto imbarazzato: mi sarei aspettato che gli tributasse un’ovazione più calorosa al termine della sua incomparabile, misurata, appassionata e filologica lettura di quel meraviglioso Cantico,direi delle creature di carne e sangue. Dopo di lui ho cercato di resistere: devo riconoscere che lo spettacolo c’è, che l’idea di riproporre canzoni storiche è buona -la conferma che il passato,specie in tempi bui, e un salutevole conforto oltre che un prezioso bagaglio! Bella la rilettura della “Edera”,bandiera di Nilla Pizzi così come della magnifica lirica di F.De André (Amore che vieni,amore che vai) nella giusta e convinta riproposizione di Mika, di tante altre canzoni adeguatamente sostenute da “giovanotti” o “ragazzini” non privi di talento (Le Vibrazioni, Diodato…..ma non chiedetemi gli altri nomi!). Mi permetto,invece, una severa, risentita “censura”: ma tu, Ornella Vanoni, grande artista e magnifica cantante, con quale coraggio ti presenti? Abbi almeno rispetto per te stessa! Ho elogiato la Pavone, a confronto l’ammiro! Ieri sera Ornella, a parte il rigonfio aspetto, non aveva voce neanche per fiatare,dunque, chi glielo fa fare? Non sarà paragone da farsi ma,per oltraggio,mi viene da associarla a quello…..di Achille Lauro! San Remo di lassù, e fallo ‘sto miracolo: non dico quella cinese,non sia mai, ma almeno una influenzetta a soggetti del genere , solo per far sì che se ne stiano a casa! (gmaul)

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