Nessuno aveva previsto che dalla Piazza Maggiore di Bologna ne nascessero moltissime altre, gremite di gente che all’improvviso decide di abbandonare il comodo divano del salotto, spegnere il telecomando e precipitarsi in strada dopo aver confezionato su un foglio bianco raccattato per casa, un pesce semplice e umile, diventato poi il simbolo di questa ribellione del pensiero. Nessuno sa spiegare come mai stia accadendo tutto ciò, anche se ognuno vuole vederci quello che non c’è o quello che gli conviene vedere. Se parli con chi l’ha pensata e promossa, ti dicono che l’azione ha finalmente vinto sull’inerzia, sulla passività e sull’accettazione. Lo dicono i promotori nazionali e lo ribadiscono i nostri locali: “Stiamo riportando in piazza chi era stanco”, dicono Anna Claudia Petrillo, Andrea Miccinilli, Fabio Ranaldi e Pierluca Dussich, i 4 “moschettieri” pontini, che sull’onda del successo nazionale e non solo, hanno deciso di organizzare anche qui a Latina il “flash mob” ittico. Da giorni sono impegnati a risolvere i i problemi burocratici che una manifestazione comporta. Lavorano al programma. Confezionano sardine. Mantengono contatti con i promotori, tanto da incassare la presenza di Lorenzo Donnoli, sardina ferrarese della prima ora. Creano ponti con quelli di Roma e con i gruppi dei paesi vicini, perchè anche loro stasera saranno in piazza qui da noi. Pensano agli accesi ai disabili. Fanno tutto con molta calma. Come se non fosse per loro una prima volta. Mi hanno davvero stupito. Dopo avere incontrato le sardine atlantiche a New York  infatti, ho deciso di incontrare anche loro. Voglio sapere chi sono questi ragazzi, che fanno e da dove vengono. E scopro che l’elemento che li accomuna è l’impegno nel sociale. Chi più e chi meno. Anna Claudia è un’attivista LGBT. E Pierluca è volontario nell’Antimafia. Anche Fabio e Andrea si muovono da sempre in questi ambiti. “Noi siamo nati quando Berlusconi è sceso in campo”, mi dicono soprendendomi un po’. E’ vero. Non ci avevo pensato che loro hanno vissuto in pieno questo periodo politico. Un periodo lungo trenta anni, in cui la gente si è praticamente “addormentata” davanti ai Grandi Fratelli, a Uomini e donne…e a tutte quelle trasmissioni evasive che atrofizzano il cervello e ti fanno chiudere in un mondo a parte. E quindi? “Voi che avete fatto la rivoluzione del 68, poi vi siete fermati. Non siete andati avanti. Avete conquistato dei diritti, ma poi ne sono venuti fuori altri, diversi e impegnativi, che voi non ci avete insegnato ad affrontare”, mi dice un accalorato Pierluca. E’ una presa di coscienza importante questa. Caspita questi ragazzi sono proprio bravi. Devo dar ragione a Carlo Rossella che li ha definiti: “Volenterosi, gioiosi, improvvisatori e intelligenti. Disarmano la politica e la rendono così inutile davanti alla loro freschezza e lucidità”.
Molti vedono analogie con il Movimento 5stelle, non cogliendone la differenza abissale. I 5stelle sono nati e hanno alimentato la loro rabbia davanti a un computer. Per fare cosa dopo? Che cambiamenti hanno portato? Dovevano essere una novità, invece si sono rivelati “un concentrato ideologico del passato”.
Si sono mostrati ostili verso l’euro, a favore di monete alternative e promosso il mito della decrescita. Insomma che tipo di cultura è questa? Innovativa non di certo. Loro no. Loro sono diversi. Non sono ragazzi rinchiusi nelle proprie camerette, ma nuotano nei mari del mondo e lottano contro populismi e sovranismi. E’ una sfida aperta la loro e ci mettono la faccia.
Chi verrà in Piazza secondo voi? “ Verranno quelli che riconoscono gli errori passati”. Si riferiscono agli uomini e donne dai capelli bianchi che in questo lungo tempo hanno girato il viso dall’altra parte per non vedere, sottolineano loro. O per non soffrire, suggerisco io. Persone che ora ci chiedono il permesso per essere con noi in piazza, confessa Anna Claudia.
L’avete fatta una stima dei partecipanti? Le adesioni ci sono e sono parecchie. Se già fossimo 5mila sarebbe davvero una vittoria. Hanno contato i centimetri della piazza a disposizione e operato un calcolo. Ma temono. Sanno che Latina è una piazza difficile e pensano di non farcela.
Che farete domenica mattina? “Faremo sfogare la febbre repressa”, dice una raffreddatissima Anna Claudia.
Ma non sarà certo così. O solo così. Febbre a parte, anche se non lo ammettono, domani sarà un giorno diverso per loro. Un giorno nuovo. Hanno iniziato una navigazione in mare aperto e per forza di cose, dovranno affrontare tempeste, cicloni, uragani e tifoni. Ma non devono temere nulla, perchè muovendosi in branco, sapranno come difendersi. Come proteggersi e come affrontare i nemici. Supportati adesso da quegli uomini e donne dai capelli bianchi o argentei, che pensavano li avessero abbandonati. Come sardine stanno tutti stretti e ci riusciranno.


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Giornalista, scrittrice e blogger, con parecchi anni di giornalismo alle spalle. Ho iniziato a Latina Oggi, giornale appena nato e poi al Messaggero. Quindi a Roma per più di 20 anni, negli uffici stampa dei Ministri dell'Economia e Finanze e dell'Istruzione, Università e Ricerca. Qui ho diretto la redazione scientifica di Researchitaly, portale della Ricerca Internazionale. Un'esperienza unica quella di Roma, che mi ha portato a vincere importanti premi di giornalismo, come cronista, come miglior addetto stampa nella Pubblica Amministrazione e come scrittrice. L' ultimo è il premio Camilla. Mi occupo di Pari opportunità praticamente da sempre. Ho scritto libri e realizzato interviste a donne e uomini importanti. Fiera di averne fatte tre alla professoressa Rita Levi Montalcini ( compresa l'ultima concessami prima di morire), e poi a Margherita Hack, Umberto Veronesi e tanti altri, scienziati, politici, ministri, etc. Ora eccomi qui, a occuparmi di nuovo della mia città.