LATINA – Entra nel vivo la campagna elettorale su un tema caldo per lo sviluppo della città sul quale si scatena una polemica al calor bianco tra alcuni consiglieri comunali uscenti di Lbc e i Coordinatori del Centrodestra. Il nodo del contendere è il Porto di Foce Verde rilanciato da Vincenzo Zaccheo nella sua conferenza stampa di presentazione.

«Era inevitabile – scrivono i Consiglieri LBC Loretta Isotton, Fabio D’Achille, Emanuele Di Russo, Marco Capuccio e Gianni Rinaldi – che con la sua ricandidatura a Sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo tornasse a proporre nel suo programma elettorale le “opere bluff” che hanno caratterizzato la sua passata amministrazione. Proposte tanto inutili, perché irrealizzabili, quanto foriere di altri guai per le casse comunali.

La riproposizione del Porto di Foce Verde, bocciato nei giorni scorsi anche dalla Regione, è l’esempio più lampante. Questi i fatti.

– L’area costituisce lo sbocco a mare del Canale delle Acque Alte/Moscarello (cosiddetto “Canale Mussolini”), il più importante corso d’acqua realizzato con la Bonifica ed interessato da periodiche ondate di piena, sul quale esiste da sempre un vincolo idraulico e idrogeologico che ne impedisce qualsiasi variazione d’uso. Questo dato è stato accertato da un apposito tavolo tecnico convocato presso l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Latina in data 04.04.2019. In quell’occasione è stata verificata anche la possibilità di realizzare una rampa di alaggio sulla sponda sinistra della foce e all’interno dell’alveo del canale, ma l’ipotesi si è dimostrata altrettanto impraticabile per gli stessi motivi. Per venire incontro comunque ai diportisti della zona, l’amministrazione ha quindi optato per la realizzazione di un punto di ormeggio all’esterno di Foce Verde, inserendolo nel nuovo PUA.

– Il progetto elaborato circa 18 anni fa dall’Ing. Alberto Noli (2003) prevede la realizzazione di un’area portuale interna con ingresso attiguo alla sponda sinistra del canale. Esattamente dove si trovano: il monumento di Passo Genovese, il depuratore a servizio dell’intera marina di Latina e l’impianto di fitodepurazione collegato al depuratore (realizzato quest’ultimo con fondi europei per il quale si è rischiato il de-finanziamento da parte della Regione Lazio).

– Su un’area già fortemente a rischio a causa dei cambiamenti climatici in corso, l’ipotizzato porto turistico prevede 2.000 posti barca, zone espositive e cantieri nautici su aree di proprietà della SOGIN, a loro volta sottoposte ai vincoli della centrale nucleare e del poligono di tiro. E’ prevista anche l’utilizzazione del pontile della centrale, che però nel frattempo è stato abbattuto. Il cuore del progetto comunque è un’ennesima colata di cemento denominata “Marina Village”: una lottizzazione di 27.305,620 metri cubi già “concordata” dall’allora amministrazione comunale con coloro che nel frattempo avevano comprato i terreni (atto del notaio G. Coppola siglato in data 2 luglio 2003).

– Nell’atto notarile sono state previste opere di urbanizzazione, concessioni edilizie e cubature residue, anche se i relativi passaggi autorizzativi non hanno mai visto la luce, né presso il Comune, né, tantomeno, presso la Regione.

– Il progetto dovrebbe essere finanziato attraverso uno dei tanti “project financing” voluti a suo tempo dall’amministrazione Zaccheo con le conseguenze che conosciamo. Su tutte si vedano il cimitero (l’unico poi attuato) e la metropolitana leggera».

Un attacco duro a cui non si è fatta attendere la replica del Centrodestra che accusa Lbc di far politica mortificando lo sviluppo della città quando i suoi consiglieri non conoscono nemmeno le carte del progetto di cui si parla.

«Ancora una volta – rispondono il Senatore Nicola Calandrini, Segretario Provinciale di Fratelli d’Italia; Alessandro Calvi, Segretario Provinciale di Forza Italia, il Senatore Gianfranco Rufa, Commissario Provinciale della Lega; la Senatrice Marinella Pacifico di Cambiamo! e Giuseppe Di Sangiugliano, Segretario Provinciale Udc -, come non ha mancato di fare in questi cinque anni, Lbc dimostra che il suo unico modo di fare politica è quello di mortificare lo sviluppo e la crescita della nostra città.

L’ultimo caso emblematico di questa politica che punta alla decrescita infelice di Latina è quello del Porto di Foce Verde. Un’opera infrastrutturale necessaria più che mai, rilanciata con forza dal nostro candidato sindaco Vincenzo Zaccheo e che Lbc invece vorrebbe cancellare presa dalla sua solita visione settaria e ideologica della realtà. Definire bluff, come fanno i consiglieri uscenti di Lbc, il progetto del Porto di Foce Verde vuol dire non conoscere nemmeno le carte. Oggi non si parla più del porto di 20 anni fa progettato dal professor Noli perché quel progetto prevedeva l’utilizzo del pontile della Centrale Nucleare che è stato invece smantellato, ma vogliamo far osservare che nel Piano dei Porti minori del Lazio redatto dalla Sapienza Dicea nel 2015 per la Regione Lazio a foce verde è prevista la realizzazione di un porto di dimensioni molto inferiori rispetto a quelle del progetto Noli che prevede una portualità sostenibile e non impattante. Se però oggi si torna a parlare di Porto, e questo progetto è stato addirittura inserito nel Piano dei Porti della Regione guidata da Zingaretti, lo si deve all’intuizione e alla visione di Vincenzo Zaccheo.

Ci spiegassero invece gli ex consiglieri di Lbc chi ha interloquito in questi mesi con la Regione Lazio e con l’ente Parco del Circeo in merito alle ultime osservazioni sul porto di Foce Verde. C’è stato addirittura qualche ex assessore che ha festeggiato parlando di bocciatura, non rendendosi conto del danno provocato alla nostra città proprio da chi aveva il dovere di tutelare gli interessi della nostra comunità. Un danno che unisce ai tanti no allo sviluppo del territorio detti da questa amministrazione: il NO al nuovo Ospedale, il NO alla Roma-Latina, il NO al Porto di Foce Verde!

Al contrario la prossima amministrazione guidata da Vincenzo Zaccheo, partendo proprio dal progetto de La Sapienza lavorerà in sinergia con l’Università e con i ricercatori dell’Ispra per valorizzare il nostro litorale, combattere in maniera organica e strutturata l’erosione della costa (cosa che Lbc nonostante i 5,5 milioni di finanziamento regionale non ha mai fatto) e realizzare in accordo con tutti i soggetti interessati (Regione ed ente Parco) un nuovo sviluppo della marina di Latina.

Alla luce di tutto ciò però non non possiamo non sottolineare con rammarico che l’unico vero bluff a Latina in questi cinque anni, è stato purtroppo rappresentato dal pessimo modo di amministrare la città da parte del sindaco Coletta e della sua giunta!».


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