La denuncia della Gilda Insegnanti: «Ritardi ingiustificati nella registrazione dei contratti»

Sindacato pronto alla messa in mora dell’amministrazione se non si interviene per correggere il tiro

«Molti docenti neoassunti nelle scuole della provincia di Latina al secondo mese di servizio ancora non ricevono il primo stipendio né sanno quando verrà loro attribuito». La denuncia arriva dalla Gilda Insegnanti del capoluogo pontino a cui stanno arrivando in questi giorni numerose segnalazioni di mancata retribuzione da parte di docenti precari assunti tra il primo e il 3 settembre scorsi.

«Questo succede per via di ingiustificati ritardi nella registrazione dei contratti da parte delle segreterie degli istituti scolastici – spiega la coordinatrice provinciale della Gilda, Patrizia Giovannini – nonostante le prese di servizio siano state effettuate nei tempi previsti». L’inadempienza è già stata denunciata all’Ufficio scolastico regionale: «All’USR abbiamo chiesto di intervenire per mettere in contatto gli Uffici provinciali del tesoro e le singole segreterie scolastiche. Ci auguriamo che anche in futuro le procedure possano avvenire con maggiore celerità, onde evitare disagi ai lavoratori che hanno diritto a percepire con regolarità lo stipendio».

La situazione è ancora più grave per quei docenti che hanno preso servizio in scuole diverse a causa degli errori seriali nell’attribuzione degli incarichi da parte dell’algoritmo ministeriale: «Per questi insegnanti – sottolinea la segretaria Giovannini – non è dato sapere quando sarà possibile sistemare la loro condizione contrattuale a livello economico. E’ assurdo che molti docenti neoassunti e supplenti non siano ancora in possesso del contratto di lavoro, malgrado le norme prescrivano che quest’ultimo sia rilasciato contestualmente alla presa di servizio».

Anche riguardo alle nomine a tempo determinato continua a regnare una gran confusione.«Siamo passati dalla soddisfazione sbandierata dal Ministro nell’annunciare che al 4 settembre erano già state assegnate più di 100mila supplenze, all’allarme in molte province, inclusa la nostra, perché a metà ottobre ancora ci sono cattedre scoperte e lezioni che procedono a singhiozzo in diverse scuole. Si registrano anche – aggiunge Giovannini – casi di docenti collocati in posizioni utili, ma attualmente disoccupati. Il paradosso è dovuto al procedere iniquo dell’algoritmo che non ha tenuto conto del diritto di graduatoria, come da Ordinanza ministeriale 60/2020. Il sindacato è pronto a raccogliere le segnalazioni di tutti gli insegnanti e a tutelare il personale con la messa in mora dell’amministrazione qualora non si intervenisse per correggere il tiro».

Sul piano della prevenzione nelle scuole si sta andando verso un ridimensionamento delle misure minime di sicurezza: «Un segnale decisamente negativo – sostiene la sindacalista – perché le scuole non solo hanno ancora bisogno di attenzione e misure di controllo della pandemia, ma da anni necessitano di adeguamenti strutturali che l’emergenza sanitaria ha reso ancora più urgenti».


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